venerdì 20 settembre 2024


13/03/2013 08:47:48 - Avetrana - Attualità

In subordine, la riqualificazione del reato in occultamento di cadavere

 
Colpo di scena durante le battute finali in aula a Taranto per il processo per la morte di Sarah Scazzi. L’avvocato di Michele Misseri, l’ultimo di una copiosa graduatoria, chiede l’assoluzione per il suo assistito dall’accusa di concorso in soppressione di cadavere. In subordine, il difensore di Michele Misseri, Luca Latanza, chiede alla Corte la riqualificazione del reato in occultamento di cadavere, dopo che la settimana scorsa i Pm hanno chiesto per il contadino di Avetrana la condanna a nove anni di reclusione.
Secondo il legale di ufficio di Michele, il contadino suo assistito avrebbe subito «uno choc emotivo particolarmente violento» per il fatto «di essersi autoaccusato di un delitto così grave, causa in lui di una confusione ed un caos mentale che hanno profondamente inciso su di lui e quindi sul processo».
Chiesta anche l’assoluzione per un altro indagato di grido della storia Scazzi, il primo legale di Sabrina Misseri, l’avv. Vito Russo, il cui legale Gianluca Pierotti ritiene “che il fatto non sussista o non costituisca reato” e, questo a fronte di una condanna a tre anni e sei mesi di reclusione avanzata dai Pm, per minacce del legale a Ivano Russo, allora supertestimone nel processo e movente del delitto per indurlo a cambiare versione e per aver distrutto un verbale di interrogatorio.
Insomma, mentre si fanno i conti Codici alla mano, la legge del si salvi chi può in uno dei processo che resteranno nella storia in bianco e nero del nostro paese, passa attraverso le richieste estreme che pure possono rappresentare un grosso sconto di pena.
 
Mimmo Palummieri










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