Ora è nel centro di recupero delle tartarughe marine di Policoro, che fa parte dell’oasi del Wwf
Una gara contro il tempo per salvare un piccolo esemplare di tartaruga della razza “Caretta caretta”, che si era spiaggiata a Torre Ovo e che non riusciva più a prendere il largo. Gara, fortunatamente, vinta, grazie all’intervento di alcuni volontari della spiaggia della località di Torre Ovo, alla disponibilità della Capitaneria di Porto di Taranto e al centro di recupero delle tartarughe marine di Policoro, che fa parte dell’oasi del Wwf.
Maurizio Stani, proprietario della struttura ricettiva Eden di Torre Ovo, è stato informato della presenza della piccola tartaruga sulla spiaggia di questa località turistica da un suo cliente, Giuseppe Bruno di Napoli, in vacanza in questi giorni in Puglia. Mentre passeggiava sull’arenile, si è accorto della presenza della tartaruga e ha chiesto aiuto al proprietario dell’albergo.
«Il signor Stani mi ha contattato telefonicamente per segnalarmi l’episodio» racconta l’ambientalista Mimmo Carrieri, che si è immediatamente recato sul posto. «Ho allora deciso di rivolgermi direttamente al Comando della Capitaneria di Porto di Taranto, che, a sua volta, forniva comunicazione del ritrovamento ad un veterinario, il dott. Prunella».
Grazie a questa “catena”, è stato coinvolto telefonicamente il centro di recupero delle tartarughe marine dell’oasi del Wwf di Policoro, con il quale il dr. Prunella collabora.
«Dopo circa due ore è giunta sul posto la dott.ssa Francesca Catucci, biologa del centro di Policoro, la quale prendeva in consegna la tartaruga per trasferirla nell’oasi del Wwf» fa ancora presente Mimmo Carrieri. «La piccola tartaruga verrà posta in “stabulazione” e, alla fine del periodo di osservazione, verrà rimessa nel suo ambiente naturale, ossia in mare».
Un’avvenuta, dunque, a lieto fine, non nuova per questo tratto di litoranea. Come si ricorderà, nell’estate del 2011 una tartaruga, della stessa razza (“Caretta caretta”), depose le uova a qualche chilometro di distanza dal luogo di ritrovamento dell’altro ieri.
Quando, grazie alle orme lasciate sulla spiaggia dalla tartaruga che aveva appena deposto le uova e che aveva ripreso il largo in mare, vennero a conoscenza dell’evento, gli ambientalisti di gran parte della provincia di mobilitarono per salvare le uova, sia da possibili predatori, sia da qualche vacanziero che le avrebbe potute danneggiare piantando l’ombrellone. Dopo aver recintato la zona e montato la guardia per numerosi giorni, una dopo l’altra, numerose decine di piccole tartarughe, dopo essere uscite dall’uovo, seguendo il proprio istinto, raggiunsero il mare.