Contrastanti le reazioni dell’opinione pubblica sul contenuto del colloquio captato dalle telecamere
Fedele al suo stile ed a pochi giorni dalla sua conclusione, il processo di primo grado per la morte di Sarah Scazzi, nell’udienza di ieri, ha riservato un altro colpo di scena. Nel corso dell’arringa, l’avv. Franco Coppi, legale di Sabrina Misseri, imputata insieme alla madre per la morte della cugina, ha chiesto che tanto per la Presidente della Corte di Assise di Taranto, Cesarina Trunfio quanto per il giudice a latere Fulvia Misserini fosse disposta la ricusazione e la sostituzione e la conseguente rimessione della decisione alla Corte di Cassazione che potrebbe, in linea teorica, disporre la sostituzione dei giudicanti o a trasferire il processo in altra sede giudiziaria.
L’assist alla difesa di Sabrina, vero e proprio jolly inatteso, un fuori programma. In data 19 marzo le telecamere dell’aula in cui si svolge il processo, autorizzate a riprendere l’intero processo, hanno ripreso una registrazione audio e video di uno scambio di opinioni tra la Presidente Trunfio e il giudice a latere che testualmente hanno detto: “Bisogna un pò vedere, no, come imposteranno...potrebbe essere mors tua vita mea», «Certo vorrei sapere, le due posizioni sono collegate. Quindi bisogna vedere se si sono coordinati tra loro e se si daranno l’uno addosso all’altro»; «Ah, sicuramente», «Non è che negheranno in radice».
Questo il contenuto della scambio di battute sull’andamento del processo che è servito, oltre che a far montare il caso, anche a dimostrare su iniziativa della difesa, quanto affermato sin dall’inizio del processo e cioè che Sabrina sarebbe vittima di una serie di pregiudizi che le hanno prefigurato un'anticipazione di giudizio come dimostrato dalla conversazione. Ergo...
“I giudici vanno sostituiti”, chiede l’avvocato Coppi. E non si è fatta attendere la risposta delle due protagoniste che, nel corso dell’udienza di ieri mattina, hanno letto una dichiarazione nella quale rimettevano la decisione della prosecuzione del processo al Presidente del Tribunale di Taranto, Antonio Morelli, il cui interevento volto a dissipare ogni malinteso in presenza di una richiesta di ergastolo, è attesa per stamattina, relativamente all’opportunità di confermare o meno, presidente e giudice a latere.
Nemmeno a dirlo... coro di reazioni. Da una parte quelli che ritengono esagerata la reazione della difesa, in primis l’accusa, che non vede letture tendenziose nelle affermazioni diffuse, da una parte la difesa che ha saputo cogliere l’attimo fuggente per dimostrare quanto da sempre sostenuto, dall’altra quella dell’opinione pubblica tradizionalmente sfiduciata verso gli andamenti dei processi.
Sullo sfondo l’ipotesi del tutto da capo. E pensare che anche in questo caso il bello della diretta ha fatto la differenza, carpe diem!!!
Mimmo Palummieri