Il direttore generale Giovanni Porcelli: «In Puglia siamo i primi a farlo»
“Monitorare i rapporti tra l’Amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell’Amministrazione”. È questa una delle esigenze che dovrà soddisfare il Piano triennale della prevenzione della corruzione adottato dalla Provincia di Taranto lo scorso 28 marzo con una delibera di giunta provinciale.
“In Puglia siamo i primi a farlo”, ha annotato non senza un pizzico di soddisfazione il segretario generale della Provincia di Taranto Giovanni Porcelli che questa mattina ha spiegato finalità e modalità di applicazione del provvedimento. Il presidente dell’Amministrazione provinciale Gianni Florido lo ha nominato responsabile del Piano anticorruzione oltre che direttore generale, incarico che il 59enne dirigente originario di Triggiano ricoprirà a titolo gratuito fino al prossimo 31 dicembre.
“Questo Piano – ha detto Florido – contiene molti elementi di novità e perciò ringrazio il dottor Porcelli per la dedizione e la competenza con cui si è occupato di questo tema di assoluta importanza per il buon funzionamento degli enti pubblici”.
Il Piano anticorruzione, rivolto a tutti i dipendenti della Provincia di Taranto, pone sotto la lente di ingrandimento l’azione e gli atti adottati da tutti coloro che svolgono funzioni di gestione e quindi, in particolare, dai dirigenti. Il provvedimento prevede una periodica attività ispettiva e l’accesso, da parte del responsabile del piano, a tutte le informazioni concernenti le cosiddette attività a rischio individuate dalla legge 190 del 2012. Tra queste, sono da considerarsi tali le autorizzazioni e le concessioni, l’erogazione di sovvenzioni, contributi e sussidi, tutta la parte riguardante concorsi, prove selettive e progressioni di carriera. In termini concreti, questo significa porre maggiore attenzione ai settore Ecologia, Appalti e contratti, Formazione professionale.
Per la gestione di queste fattispecie si farà riferimento ad appositi protocolli che disciplinano i comportamenti da seguire e le procedure da adottare con l’obiettivo – è scritto nel Piano – “di standardizzare ed orientare i processi sensibili in chiave anticorruzione”.
C’è di più: il prossimo 18 aprile il consiglio provinciale sarà chiamato a discutere ed approvare il Regolamento per il controllo interno grazie al quale saranno effettuati controlli a campione su un minimo del 10% di tutti gli atti dirigenziali e di giunta provinciale al fine di evidenziare eventuali criticità e, di conseguenza, correggere il tiro.
“Il salto di qualità – ha aggiunto l’assessore provinciale al Personale Giampiero Mancarelli, presente all’incontro con i giornalisti insieme all’assessore Giovanni Longo – consiste nell’aver reso applicabili queste norme anticorruzione. Per la Provincia di Taranto si tratta di un bel passo in avanti”.