Pirola: «Io ho sbagliato, ma sono stato punito col massimo della pena. Ad altri non è stato applicato lo stesso trattamento»
«A distanza di due mesi dalla decisione di “tagliarmi”, la società del Lacaita Torricella dovrebbe spiegare le ragioni per le quali sono stato mandato via».
Dopo due mesi di vana attesa, l’opposto Stefano Pirola si rivolge pubblicamente alla sua ex squadra (lo scorso anno è stato uno dei perni fondamentali del Torricella, offrendo un apporto decisivo ai fini della salvezza), affinchè si possa fare chiarezza sui motivi del “divorzio”.
«Faccio una premessa: ho avuto una reazione sbagliata nel corso di una partita e per questo ho anche chiesto scusa» afferma Pirola. «Ho sbagliato, nulla da dire. Ma io mi sarei aspettato che la società ascoltasse e comprendesse le motivazioni alla base di quel malumore. Invece, al primo errore che ho commesso in un anno e mezzo, ho ricevuto il massimo della pena…».
Pirola si sofferma sulla situazione che si era creata all’interno della squadra nella prima parte della stagione.
«Non sono stato il primo ad avere una simile reazione nel corso di una partita» prosegue l’opposto. «Però per alcuni la società ha sorvolato, per altri ha applicato il minimo della pena e solo per me è stata presa questa decisione drastica, che non mi sarei mai aspettato. Perché non ci sono state le stesse sanzioni per tutti?».
Senza entrare nei dettagli, Stefano Pirola lascia capire che nello spogliatoio non regnava l’armonia.
«Sino a dicembre, la linea della società sembrava in sintonia con i pensieri dei giocatori. Poi, all’improvviso, qualunque parola pronunciata dai giocatori veniva interpretata come una mancanza di rispetto verso la società. Il mio comportamento, in un anno e mezzo, è stato sempre cristallino. Perché questa decisione così dura nei miei confronti? Non ho mai visto cose del genere in venti anni di pallavolo, anche ad alti livelli. Il mio pensiero? Se si voleva tenere un gruppo com’era quello del Torricella, sarebbero servite figure dirigenziali e tecniche di bel altro calibro».