«E’ il primo passo in direzione di uno sviluppo armonico del territorio capace di fornire risposte adeguate alla fame di lavoro che sale ogni giorno di più dai ceti più deboli»
«Taranto si è implicitamente espressa contro il clima antindustriale che, al netto della doverosa tutela dell’ambiente e della salute dei lavoratori, aveva fatto ritenere ormai avviato l’iter di dismissione della più grande azienda siderurgica d’Europa.
Non si può quindi non partire da questo pronunciamento per promuovere ogni iniziativa possibile finalizzata al recupero di un rapporto virtuoso tra l’Ilva e la città di Taranto, e, auspicabilmente, ad una composizione, all’interno delle norme vigenti, del grave conflitto sviluppatosi negli ultimi mesi tra la stessa Ilva e la Magistratura ionica.
Oggi, più di ieri, vi è bisogno di grande senso di responsabilità, sicché la sentenza della Consulta, prima, e il segnale offerto dalla città di Taranto, poi, non devono essere interpretati in chiave vincitori-sconfitti, ma come il primo passo in direzione di uno sviluppo armonico del territorio capace di fornire risposte adeguate alla fame di lavoro che sale ogni giorno di più dai ceti più deboli».
Euprepio Curto
Consigliere regionale Futuro e Libertà