venerdì 20 settembre 2024


26/04/2013 09:20:24 - Avetrana - Attualità

La docu-fiction, voluta dall’associazione Grande Salento e dal Comitato Unitario Depuratori di Avetrana, è stata diretta dal regista Dario Melissano

 
E’ un misto fra un’inchiesta giornalistica e una fiction. Durerà una trentina di minuti e si proporrà di evidenziare le anomalie e le incongruenze di un progetto, quello del depuratore consortile, che si vorrebbe localizzare a poche decine di metri dall’area della Riserva Naturale e che potrebbe inquinare irrimediabilmente il tratto dello Jonio della costa dell’estremo versante orientale della provincia, attraverso lo scarico dei reflui.
La “docu-fiction”, che non ha ancora un titolo, è stata “commissionata” dall’associazione Grande Salento del presidente Rino Giangrande e dal Comitato Unitario Depuratori di Avetrana al giovane regista di Corigliano d’Otranto, Dario Melissano, che si è fatto già apprezzare per il suo corto “A San Nicola preferisco Santa Claus”.
«E’ un’inchiesta giornalistica che ha, al proprio interno, anche una fiction» ci spiega il regista Melissano, che ha già completato le riprese. «Si aprirà con una donna che, con il suo bambino (che rappresenta il futuro e la vita), si reca in un porto, dai pescatori, per comprare del pesce, simbolo della pulizia del nostro mare. Ritornati a casa, i due guardano alla tv un tg che parla del progetto del depuratore che prevede lo scarico nel mare dei reflui. Da questo momento parte l’inchiesta giornalistica, che contiene documenti e interviste anche a personaggi dello spettacolo, fra i quali il leader dei Sud Sound System, Nando Popu, e lo spettacolo di Roberta Natalini sull’effetto dell’inquinamento sulla fertilità femminile. In questo spettacolo, la donna, vista come vita e nutrimento, finisce con l’ammalarsi».
Avetrana e la sua zona, dunque, continuano ad opporsi al recapito finale dei reflui affinati del depuratore, nonché all’ubicazione dell’impianto depurativo, a poche decine di metri dalla litoranea. Questa volta, però, utilizza un altro strumento, alternativo alla protesta di piazza e alle carte bollate, di più facile presa e di più immediato effetto.
«Nella docu-fiction recitano Anna Fedorova, una donna russa che risiede ad Avetrana, che ha studiato drammaturgia, il piccolo Cosimo Morleo, Patrizia Quaranta e altri interpreti minori» ci racconta ancora Dario Melissano, che si è avvalso del prezioso supporto dell’aiuto regista Ilaria Giangrande.
«Abbiamo trovato grande collaborazione da parte della gente nei luoghi in cui abbiamo girato» aggiunge Ilaria Giangrande, giovane professionista di Erchie.
Naturalmente la docu-fiction è stata autoprodotta dall’associazione Grande Salento e
dal Comitato Unitario Depuratori di Avetrana.
«Fondamentale è stato l’aiuto di qualche piccolo sponsor, che è stato molto utile per abbattere le tante spese» ci fa sapere Rino Giangrande. «Appena verrà montata, la docu-fiction verrà proiettata in tutti i comuni interessati alla battaglia contro lo scarico a mare del depuratore e nelle rassegne di cinema d’inchiesta ambientale a livello regionale e nazionale».
E’ quindi probabile che la “prima” possa aver luogo fra qualche settimana ad Avetrana.










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