Pannelli in cemento, in gran parte sprofondati nella sabbia, in sostituzione della passerella in legno che consentiva ai disabili di raggiungere la spiaggia
E’ una delle tante anomalie individuate dall’ambientalista Mimmo Carrieri lungo i litorali dei comuni di Lizzano e di Torricella. Anomalie che, nel mese di giugno, non si giustificano, se è vero che un po’ tutti gli amministratori dei centri turistici auspicano un allungamento della stagione turistica, che va sempre più concentrandosi, almeno in fatto di presenze, nei primi venti giorni di agosto.
In una lettera inviata ai sindaci di Lizzano e di Torricella, Carrieri descrive la situazione di degrado ambientale e di pericolo per l’incolumità pubblica nelle zone balneari di Torre Ovo, Villette, Trullo di Mare (in agro di Torricella) e di “Palmintello” (in agro di Lizzano).
«Assenza di segnaletica stradale, guardrail in legno a protezione dei bagnanti per lunghi tratti mancanti, pannelli in cemento, “rifiuti speciali” e branchi di cani randagi in spiaggia e, per non farci mancare niente, discarica di inerti sulla carreggiata della litoranea a circa 20 metri dal mare: a lamentare questa grave forma di degrado ambientale è stata una coppia di coniugi “monzesi”, pentiti di aver acquistato casa nella zona balneare di “Palmintello”» scrive Carrieri. «Dopo aver constatato alcune situazioni purtroppo “indifendibili”, non ho potuto fare altro che prendere atto delle condizioni di abbandono in cui versa questo meraviglioso tratto di litoranea, che nel periodo estivo è interessato da un intenso traffico veicolare.
I guardrail in legno posizionati alcuni anni fa sono del tutto scomparsi ed alcuni “monconi”, rimasti con i loro chiodi arrugginiti, si ergono dal suolo calpestio costituendo un serio pericolo per la pubblica incolumità (bagnanti, podisti e ciclisti in particolare). Le spiagge di “Trullo di Mare” e “Villette” a causa della presenza (anche qui) di “materiali speciali” (plastiche, tubi in gomma, bottiglie in vetro, lattine, contenitori con residui di oli esausti e oli per la cucina ecc.) sono del tutto impraticabili.
Lo stesso discorso vale per “Torre Ovo”: in prossimità della così detta “zona barche” ed “Eden”, si trovano cumuli di rifiuti ad altre situazioni di pericolo».
La lettera si chiude con il sollecito ai sindaci ad intervenire al più presto.