“Come se non bastasse una politica schizofrenica, ecco che ci si mette pure il sindacato a dare segni inequivocabili di autentico squilibrio intellettuale”.
Lo dice in una nota l’ex senatore Euprepio Curto, attualmente consigliere regionale e dalla prossima settimana componente della Commissione Ambiente di via Capruzzi nel commentare la dichiarazione del leader della Uil, Angeletti, con cui lo stesso ha chiesto la nazionalizzazione dell’Ilva.
“Solo chi non conosce i meccanismi della politica economica nazionale ed internazionale può sostenere tale tesi – ha poi dichiarato Curto -. Lo stato delle nostre finanze pubbliche, intanto, non consente l’accollo di una simile gravosa responsabilità economica, a meno che – in perfetta sintonia con ciò che è accaduto ai tempi dell’Italsider – il Governo nazionale non ritenga di doversi sottrarre al rispetto di quelle leggi in materia ambientale di cui chiede all’Ilva di Emilio Riva la puntuale applicazione”.
“In secondo luogo – ha continuato Curto – forse Angeletti non sa che nazionalizzare (e quindi, di fatto, espropriare) l’Ilva di Riva determinerebbe un effetto domino non solo sulle aziende straniere operanti in Italia, ma anche su quelle, sempre straniere, eventualmente interessate ad investire sulla Penisola”.
“In terzo luogo – ha proseguito Curto – l’eventuale nazionalizzazione dovrebbe interessare non un’azienda ma un settore considerato strategico dalla politica economica e industriale del Paese. Ma siccome, nonostante le ripetute sollecitazioni, nessun Governo, dall’addio alle partecipazioni statali in poi, ha ritenuto di sviluppare un dibattito approfondito sul tema, allo stato attuale la peggiore cosa sarebbe quella di farsi travolgere dall’emergenza Ilva per distruggere quel poco che resta dell’economia industriale italiana”.
“Pertanto – ha concluso Curto – viste le proposte scandalose che provengono da ambienti che pur dovrebbero essere ritenuti qualificati in materia, mi rendo promotore di un’altra (proposta) ancor più scandalosa. Si istituisca nuovamente quel Ministero delle Partecipazioni Statali che, pur con qualche deriva e degenerazione, fu decisivo nel rilancio del nostro Paese nel primo dopoguerra”.
Euprepio Curto
Consigliere regionale