La Capitaneria di Porto ha sequestrato il depuratore
Impianti privi di manutenzione, liquame non depurato sversato in mare, cattivo odore e rischi per la salute pubblica. Per questo, ma non solo, la Capitaneria di Porto ha sequestrato oggi il depuratore comunale “Gennarini”. La Capitaneria ha accertato lo stato di degrado e abbandono in cui versavano tutte le strutture, con assenza di una minima attività di manutenzione e con il conseguente malfunzionamento dello stesso impianto, che non è più in grado di assolvere alla funzione alla quale è preposto. Nel sopralluogo i militari hanno rilevato «un consistente sversamento a cascata di liquami non depurati, in atto direttamente sulla battigia, con odore nauseabondo - è spiegato in una nota - che pervadeva l'intera zona».
D'intesa con l'autorità giudiziaria, è stato disposto l'immediato sequestro delle opere «al fine di far cessare lo stato di abbandono riscontrato». Le opere finite sotto sequestro penale sono costituite dall'intero impianto di sollevamento del depuratore, per una superficie di 5.600 metri quadrati, con annesso scarico di troppo pieno realizzato su pubblico demanio marittimo su una superficie di 248 metri quadrati e l'intera condotta interrata che si estende per quattro chilometri dall'impianto di depurazione sino allo scarico a mare.
Le ipotesi di reato contestate, in relazione alle quali sono in corso accertamenti per individuare i responsabili della situazione, vanno dall'interruzione di pubblico servizio al danneggiamento aggravato di bene pubblico con scarico a mare di cose pericolose, oltre alla limitazione dell'uso pubblico del demanio marittimo, ipotesi contemplata dal Codice della navigazione. Le opere sequestrate sono state affidate in custodia al Comune di Taranto.