La decisione dell’azienda: stop all’altoforno 2 e all'acciaieria 1, i lavoratori avranno contratti di solidarietà
La crisi di mercato ferma un altoforno Ilva e un'acciaieria. Mentre a Roma il procuratore Franco Sebastio rilancia il tema del risanamento della grande fabbrica. L’azienda ha annunciato lo stop dell’altoforno numero 2 a partire da luglio nel corso di un incontro con i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm. A margine dell’incontro si è appresa anche l’intenzione dell’attuale commissario Enrico Bondi di azzerare il ruolo dei “fiduciari”, uomini della proprietà non alle dirette dipendenze del siderurgico sul cui ruolo sta indagando anche la Guardia di Finanza. La persistenza picchiata delle commesse, invece, ha convinto i manager della grande fabbrica ad anticipare la fermata dell’impianto.
Il blocco di Afo2 comporterà l’esubero di ottocento lavoratori che beneficeranno dei contratti di solidarietà. Così il numero delle tute blu tarantine fuori dal ciclo produttivo salirà in estate a duemila. Oltre all’altoforno chiuderà a cascata l’acciaieria numero uno. Sull’Afo/2 saranno anticipati i lavori di ristrutturazione previsti dal cronoprogramma dell’autorizzazione integrata ambientale.