A distanza di un anno dall’incendio della sua auto, l’altro ieri sera recapitata una busta contenente due proiettili
L’ambientalista savese Mimmo Carrieri nuovamente nel mirino di coloro che perseguono il malaffare. Un ennesimo “avvertimento” di stampo mafioso, infatti, è stato recapitato l’altro ieri sera nella buca delle lettere della sua abitazione. Intorno alle 19, Carrieri ha trovato una busta, senza affrancatura, che recava il nome di fantasia, già abbastanza emblematico, del mittente: M. Zalamorte, che abiterebbe in via del Fosso 90 (il numero che, secondo la cabala, equivale alla paura), a Lizzano.
Intuendo di cosa potesse trattarsi, l’ambientalista savese si è immediatamente recato presso la caserma dei carabinieri di Sava per consegnare la busta. All’interno vi era un foglio contenente una scritta ottenuta utilizzando delle lettere ritagliate dai giornali e poi incollate.
“Ancora una volta ai esagerato”, è la prima parte del testo del messaggio, con l’errore grammaticale probabilmente voluto, forse per far credere che l’autore della frase abbia poca dimestichezza con la lingua italiana. Nella seconda parte del testo il classico avvertimento: “Ora come dove e quando lo decideremo noi”. Minaccia questa, conclusa con le usuali offese: “Stronzo e confidente degli sbirri”.
Per essere ancora più chiari sull’intendimento “punitivo”, all’interno della busta sono stati inseriti due proiettili calibro 38 di pistola.
Gli autori di questo nuovo gesto di intimidazione conoscevano dunque bene l’indirizzo dell’abitazione savese di Mimmo Carrieri. E’ evidente, quindi, che si tratta di gente che abita nella zona.
Compito, non facile, dei carabinieri è quello di verificare se la matrice di questo nuovo avvertimento sia ricollegabile agli altri episodi di intimidazione del passato, il più grave dei quali si verificò nel luglio dello scorso anno, allorquando, nottetempo, ignoti appiccarono il fuoco all’automobile di Mimmo Carrieri, parcheggiata nei pressi della sua abitazione.
Carrieri ha poi ricevuto altre lettere minatorie e, in una circostanza, fu nuovamente presa di mira la sua autovettura: ignoti smontarono i bracci oscillanti, nel tentativo di provocare un incidente stradale. L’ambientalista notò subito che c’era qualcosa che non andava nella guida della sua auto e, pertanto, si recò dal suo meccanico di fiducia, il quale rilevò questa anomalia.
Qualche mese fa, come è noto, anche il sindaco di Sava, Dario Iaia, fu oggetto di un episodio di intimidazione: furono bruciate la sua auto e quella della moglie, custodite nell’abitazione di Lizzano. Un imbarbarimento dei toni che provocò la reazione e la mobilitazione di associazioni, movimenti e degli altri sindaci della provincia.