2 euro e 50 centesimi per ogni notte di pernottamento in una struttura 4 stelle, che per un nucleo familiare di 4 persone - per una settimana di vacanza - fanno 60 euro circa
Da un euro e due euro e 50 a notte: così la nuova imposta di soggiorno per il turista che questa estate sceglierà di trascorre le proprie vacanze a Marina di Ginosa. La nuova tassa proprio non va giù agli operatori del turismo marinesi, già in ansia per il calo delle prenotazioni alberghiere.
Al di là delle considerazioni di carattere socio-economico, quel che proprio non si può accettare – dicono gli albergatori ginosini in assemblea ieri all’hotel Millepini di Ginosa è la modalità operativa adottata dalla Amministrazione Comunale, che ha pensato bene di passare nell’arco di qualche settimana (giusto il tempo dell’iter amministrativo) dalle parole ai fatti e di istituire, già a partire dalla stagione turistica in corso, quello che da tutti viene considerato un balzello.
«E lo ha fatto non tenendo conto delle note difficoltà del settore del turismo - evidenzia il presidente provinciale di Ferderalberghi, F. PALMISANO- in una provincia considerata turisticamente in fase critica, non a caso oggetto di una campagna di comunicazione dedicata da parte della agenzia di promozione turistica della Regione Puglia. Il pericolo tra l’altro è che Ginosa contagi gli altri comuni a vocazione turistica e che la tassa di soggiorno venga adottata altrove, mettendo in crisi soprattutto i grandi gruppi che lavorano su numeri importanti».
Il provvedimento, approvato con delibera comunale del maggio scorso, è infatti immediatamente eseguibile e coinvolge tutte le strutture ricettive del comune (alberghi, case vacanza, B&B, villaggi etc.); ovviamente le strutture in regola, perché tutto il sommerso – e non è da sottovalutare, sostengono gli operatori- continuerà a sottrarsi ad ogni forma di controllo e ad evadere le tasse.
L’intenzione del Comune di Ginosa di istituire la imposta di soggiorno già da qualche tempo era nell’aria, ma di qui ad emanare un provvedimento senza avviare il previsto confronto con le rappresentanze di categoria, come stabilito dalla legge “costituisce un episodio gravissimo –stigmatizza Palmisano – in quanto espropria le associazioni sindacali di un loro diritto riconosciuto dalla Costituzione italiana”.
Al di là di quello che sul piano amministrativo costituisce un episodio intollerabile, si contesta la scarsa competenza mostrata dalla Amministrazione locale in materia di turismo, laddove si è ignorato che in molti casi vi sono contratti già stipulati e che non si può far gravare sulla clientela costi a sorpresa al di fuori della tariffa già concordata. Delle due l’una: o paga il cliente o se ne fa carico l’operatore.
Dunque, se proprio non si può abolirla, che almeno per la stagione turistica in corso si decida per uno slittamento a partire da settembre prossimo. Sempre che – come ha proposto qualche operatore- non si decida di ricorrere al Tar.
Intanto il 25 prossimo se ne torna a parlare in Comune, e questa volta il sindaco V. DE PALMA e l’assessore al turismo L. GALANTE avranno di fronte operatori non più disposti a tollerare inefficienze sulla raccolta rifiuti, sulla mobilità urbana, anche perché l’imposta di soggiorno dovrebbe essere –come proposto da Federalberghi- una tassa di scopo, destinata cioè al finanziamento di interventi in materia di turismo.