venerdì 20 settembre 2024


24/06/2013 17:42:08 - Avetrana - Attualità

Raccolte tonnellate di tappi e consegnate due carrozzine da basket ad altrettanti disabili. Ora è in corso la terza raccolta…

 
“No soldi, ma tappi... e grazie per solidarietà immediata!!”.
Ironia a parte, è questa l’ultima trovata della presidente Age di Avetrana, forse per taluni a corto di idee, per altri in preda ad un virus formato Art attack, per i restanti folle come al solito.
Di fatti, però, il progetto avviato già dall’anno scorso, basato sulla raccolta dei tappi inservibili da trasformare in moneta sonante a scopo di intervento sociale, gli effetti li ha sortiti in barba alla piramidale, sempre soffocante e sconfinatamente lenta burocrazia italiana.
Il progetto, già alla seconda edizione, dal titolo “Vivere senza barriere nella testa e nel cuore.....Raccogli un tappo per un sogno”, in collaborazione di ASH, un’associazione sportiva e di volontariato, sempre della città, ha assicurato DUE carrozzine per DUE bambini di Lizzano e Taranto che hanno potuto realizzare il loro sogno in formato mignon, giocare in un team di basket.
In poche parole, i nostri ingombranti tappi hanno permesso a due bambini diversamente abili, tanto per usare un termine politically correct, di giocare a basket e di cui riportiamo i nomi Carlo e Gabriele, due sigle due per riassumere la filiera di una lunga catena umana di solidarietà sintetizzata dalle tonnellate di tappi raccolti, ormai non più stipabili, ridotti a denaro cash da una ditta di Manduria, la “Manduria Plast srl”, specializzata nel riciclaggio delle materie plastiche.
La filiera a costo zero ha consentito l’acquisto di una carrozzina per un bambino entrato a far parte di una squadra di basket e, questo esempio, ha potuto dimostrare la necessità del reale e necessario abbattimento delle barriere architettoniche. E siccome i buoni esempi non sempre fanno cronaca, ma vanno seguiti, l’assist lanciato da Manduria, nemmeno a dirlo, è stato accolto da altre ditte di Taranto che, per sana competizione, magari ad avercene un po' di più, ne hanno assicurata un’altra ad un bambino della città dei due mari, con due scattanti ruote al posto delle gambe, irriverenza scusata per il giusto scopo, per divertirsi insieme ai coetanei e tutto questo nel giro di pochi mesi, fa febbraio a maggio.
Ma la follia apparente della signora Leobono ha origini antichissime, si fa per dire, perchè frutto di una appello lanciato qualche anno fa dall’allenatore Nino Diana, dell’associazione ASH con sede a Taranto, il quale, gratuitamente, lavora con i diversamente abili, dimostrando l’alto valore formativo dello sport, le cui regole educano al vivere ed al rispetto sociale e, che l’handicap non può e non deve essere un freno alle legittime aspirazioni di nessuno.
Inoltre, la raccolta dei tappi, che ha tradotto in concreto il Leobono pensiero, è meritevole di una speciale menzione per l’opera senza guai dei volontari sulle tracce della plastica dispersa, che ha garantito lo smaltimento ecocompatibile di quelle sostanze disperse nell’ambiente e perciò nocive, soprattutto nelle spiagge, vista la quantità di sabbia ritrovata in alcune della tonnellate di tappi di ogni forma e colore  giunte a destinazione.
Come sempre non è finita, e chi ha a che fare con la signora Age questo lo sa!
In cantiere altre iniziative: importare il modello di Nino Diana ad Avetrana per permettere ad altri ragazzi affetti da varie patologie invalidanti di praticare lo sport in tutta tranquillità e come da diritto naturale per ciascuno, aggiungiamo noi..; trovare una nuova sede per l’Age per continuare a volare alto, visto che i sogni non riesce a contenerli più la vecchia sede e, soprattutto, recuperare il palasport, in stato di abbandono, ed in parte già recuperato con le sole forze dei volontari e dei materiale di risulta impiegati, necessario ai primi interventi di risanamento delle docce, dei bagni e delle porte, per assicurare il minimo sindacale di privacy e igiene ai ragazzi diversamente abili allenati da Nino Diana, alle fine delle prime partite domenicali disputate all’aperto per dire sì alla solidarietà.
“Ehi lassù qualcuno ci ascolta?”, dice la signora Leobono alle istituzioni locali, attraverso le nostra pagine !!  “O devo prendere qualche megafono per farvi capire che il palazzetto sa dà recuperà?” , la stessa continua..!
Insomma, noi il suo appello lo abbiamo lanciato e chi ha orecchie per intendere intenda pure, basta solo decidere chi ! E vi possiamo garantire che la signora Age non molla!!
 
Mimmo Palummieri
 










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