martedì 26 novembre 2024


28/06/2013 07:31:43 - Provincia di Taranto - Attualità

Un comunicato di Slai Cobas

 
«Le foto danno solo un’immagine parziale delle discariche a cielo aperto (in cui c’è tutto e di più: dalle carte, ai rifiuti organici, a bottiglie e vetri, plastica, ecc.) che accolgono ogni giorno gli operai che entrano ed escono dalle portinerie A e D dell’Ilva.
Alla D per settimane i cassonetti, da dove passano vicino ogni giorno migliaia di operai, non vengono svuotati e la spazzatura si ammassa vicino.
Chi scende dai pullman, che si fermano proprio lì vicino, per il cattivo odore devono spesso coprirsi naso e bocca con i fazzoletti. Anche nelle aree molto distanti dalle portinerie o nella sopraelevata della portineria A, vi sono cumuli dovunque di rifiuti da mesi (o anche anni).
Quando c’è vento cartacce e altro volano addosso, in faccia ai lavoratori. Ora che c’è caldo, la situazione diventa a rischio sanitario, con i topi che fra un pò la faranno da padroni.
E’ una situazione indecente che offende la dignità degli operai! Che non solo in fabbrica rischiano ogni giorno la vita e la salute, ma devono anche essere trattati peggio delle bestie!
Evidentemente nei costi da tagliare o non fare, c’è anche quello per raccogliere i rifiuti e tenere minimamente puliti i piazzali.
Ci risulta che le aree esterne alla fabbrica siano affidate al Consorzio ASI (Area Sviluppo Industriale), che quindi, questi, dovrebbe fare le gare d’appalto per la pulizia dei piazzali; dell’Assemblea Generale dell’ASI fanno parte il Comune di Taranto, l'Amministrazione Provinciale, Comune di Massafra, Comune di Statte, CCIAA Taranto.
Quando tempo fa noi dicemmo al sindaco di Taranto di intervenire per rimuovere questa situazione, rispose, che essendo di proprietà di Riva, il Comune e l’Amiu non potevano fare nulla. Ma neanche come partecipanti dell’ASI possono far nulla?
Non c’è nessuna fabbrica in nessun altro posto che si presenta con la sporcizia esistente da sempre all’Ilva!
Lo Slai Cobas Ilva chiede un immediato intervento risolutivo di questa vergognosa situazione.
Non si tratta chiaramente di svuotare solo i cassonetti, ma di una pulizia radicale e soprattutto permanente dell’area delle portinerie.
Occorre un’attività continua fatta o direttamente dall’Ilva o da una ditta.
Si parla tanto di raccolta differenziata, ma a pochi metri da Taranto ci sono discariche indifferenziate!
Anche questo intervento, tra l’altro, oltre che a tutela della salute dei cittadini, potrebbe dare lavoro a tanti disoccupati.
In mancanza, segnaleremo questa situazione alla Procura della Repubblica, perchè anche questo è parte della messa a rischio di una popolazione, quella di migliaia di operai».
 
SLAI COBAS per il sindacato di classe - ILVA
Calderazzi Margherita










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