martedì 24 settembre 2024


19/07/2013 07:00:41 - Provincia di Taranto - Attualità

L’intervento del presidente provinciale di Confcommercio, Leonardo Giangrande. Le responsabilità della Regione

 
Zone franche urbane. Lo scenario è quanto mai nebuloso. Le notizie delle ultime ore riguardo alla esclusione della Puglia dal decreto del MISE (condizioni, limiti e modalità per l’attuazione delle Zfu nelle Regioni obiettivo), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 luglio scorso, si avvicendano in modo incalzante.
L’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Loredana Capone, intervistata al rientro da una missione-lampo a Roma, getta acqua sul fuoco e rassicura sulla possibilità di riaprire i termini del decreto; ciò malgrado il livello di guardia resta alto. Di fatto non esiste una comunicazione ufficiale dei soggetti interessati (Ministero o Regione) che allo stato attuale formalizzi la trattativa, pertanto l’intera vicenda resta nell’alveo delle possibilità.
Taranto - che assieme a Andria e Lecce doveva essere una delle tre città pugliesi rientranti nella fascia delle aree urbane avvantaggiate dalle agevolazioni fiscali- aveva puntato molto sul provvedimento, di cui avrebbero beneficiato le attività imprenditoriali di Porta Napoli, Tamburi, Croce, Paolo VI, quartieri tra i più degradati (per la forte vicinanza all’area industriale) ed in evidente stato di crisi economica del territorio urbano.
«Siamo delusi» commenta Egidio ANDRIANI, presidente dei Macellai di Confcommercio e operatore con una storica attività al quartiere Tamburi. «e non capiamo come sia potuto accadere che proprio Taranto, con le sue indiscutibili ed evidenti problematiche, sia potuta restare fuori da questa opportunità che avrebbe senz’altro contribuito a dare una boccata di ossigeno alle aziende che faticosamente operano in questi quartieri a ridosso dell’Ilva».
«Per il tramite della nostra segreteria regionale abbiamo chiesto un incontro con l’assessore allo Sviluppo Economico, Capone, perché vogliamo capire come sia potuto accadere che la Regione non si sia resa conto di quanto stava per accadere. La Regione» incalza Leonardo GIANGRANDE, presidente provinciale di Confcommercio, «da quanto apprendiamo dalla stampa, avrebbe optato per un percorso in autonomia di utilizzazione delle risorse del Fas, che doveva allargare le Zfu pugliesi portandole da tre ad undici, percorso che però si sarebbe di fatto rivelato di impossibile realizzazione; il rischio ora è che si resti tutti fuori. Senza nulla togliere alle altre realtà pugliesi, vorrei ricordare a tutti che Taranto, ed in particolare la zona indicata Zfu, è una delle realtà urbane pugliesi più drammatiche dal punto di vista socio-economico. L’auspicio è che la Regione riesca a porre rimedio a questo pasticcio e che il Governo comprenda quanto sia importante la modifica del decreto ministeriale».










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