I quesiti di Ivano Decataldo sul nuovo servizio di raccolta differenziata porta a porta
«Che fine ha fatto l’Isola Ecologica pavese? E che fine hanno fatto i 176.000 kg di rifiuti non conferiti?»
E’ lunga cinque pagine e contiene una decina di allegati fotografici l’interpellanza indirizzata dal consigliere del Laboratorio Politico per l’Alternativa, Ivano Decataldo, all’Amministrazione Iaia e agli uffici competenti.
Nel documento vengono messi in evidenza una serie di aspetti relativi al nuovo servizio di raccolta differenziata porta a porta oltre ad alcune presunte inadempienze contrattuali.
«La raccolta differenziata è un “obbligo civile”» ricorda Ivano Decataldo. «Si è lavorato per anni per portare un servizio moderno a Sava: le difficoltà burocratiche e normative non sono state poche».
Non è facile, indubbiamente, modificare così radicalmente le abitudini dei cittadini.
«Tantissime volte abbiamo evidenziato la necessità estrema di mettere in campo una campagna capillare di sensibilizzazione e informazione. Tante altre volte abbiamo offerto in Consiglio la massima collaborazione per ridurre al minimo gli errori» denuncia il consigliere di opposizione Ivano Decataldo. «Ma non siamo stati ascoltati e coinvolti. Oltre a questo abbiamo chiesto di verificare puntualmente il contratto e concordare con l’azienda ogni aspetto al fine di garantire ai cittadini tutti gli strumenti utili affinchè ognuno, anche il più pigro, fosse messo nelle condizioni di diventare un modello per gli altri».
Tante sono le contestazioni rilevate ed evidenziate da Decataldo: dai rifiuti non conferiti ma dispersi nelle campagne e nei paesi limitrofi (circa 176.000 kg nel mese di giugno), allo spazzamento delle strade non organizzate per zone (macchine parcheggiate ovunque), alle osservazioni dell’ordinanza sindacale, alle buste per la differenziata, al ritiro dei pannoloni, all’info point chiuso, all’utilizzo degli Ecocentri e alla procedura della Corte dei Conti, alle percentuali della differenziata, alla mancata realizzazione dell’isola ecologica a spese dell’azienda nelle more della realizzazione del centro di raccolta comunale.
La realizzazione di quest’ultima avrebbe evitato numerosi abbandoni e offerto l’opportunità a tanti di avere una valida alternativa e nessun alibi.
«Come mai non è stata ancora realizzata?» si chiede il consigliere Ivano Decataldo. «Cosa succederà se non si farà un’adeguata campagna di sensibilizzazione ed informazione? Tutti i materiali indifferenziati attualmente non conferiti andranno a finire tutti nell'isola ecologica? E le percentuali che oggi salgono precipiteranno vertiginosamente? Impegniamoci affinchè vengano eliminati tutti gli errori commessi per provare a raggiungere “la perfezione”. Sarà utopico ma si dice che chi semina utopie raccoglie realtà.
Invitiamo ad essere un pò più lungimiranti e di non accontentarsi dei risultati fisiologici raggiunti, invitiamo ad azzardare ed investire convintamente nel futuro».
Numerose le richieste, anche documentali, da parte del consigliere, che auspica risposte ed interventi in tempi brevi, per il bene e la crescita civile e culturale della comunità.