A sostenerlo è l’assessore del Comune di Avetrana, Antonio Minò
«E’ ancora tecnicamente possibile individuare un’altra area in cui ubicare il depuratore consortile di Manduria e Sava».
A sostenerlo è l’assessore del Comune di Avetrana, Antonio Minò, che tende a confutare quanto sostenuto recentemente dal sindaco di Manduria, Roberto Massafra, il quale, pubblicamente, ha asserito che la procedura di impatto ambientale necessaria per collocare altrove l’impianto richiederebbe fra i 5 e i 7 anni.
«E’ censurabile la scelta di porre un mega-depuratore (che dovrà sversare 9.800 metri cubi di reflui trattati al giorno in acqua) a un chilometro dal mare, in una delle più belle zone turistiche di tutta la costa jonico-salentina, adiacente la zona residenziale “Urmo Belsito” e a pochi metri dalla riserva naturale “Salina Monaci”» è la premessa di Minò. «Il sindaco di Manduria, Roberto Massafra, ha affermato che è impensabile che si possa discutere di cambiamenti di collocazione dell’impianto di depurazione. In realtà la situazione non è esattamente questa. Esiste un incarico di progettazione finanziato con fondi pubblici dal Comune di Manduria che dimostra, attraverso lo studio dell’ingegnere Carmelo Delli Santi e del geologo Paolo Moscogiuri, che il territorio di cui stiamo parlando è stato analizzato dettagliatamente. Sono state, infatti, eseguite indagini geognostiche mirate, è stato preso in considerazione un nuovo tracciato e la possibilità di scegliere un altro sito per la collocazione dell’impianto di depurazione. Impianto che, utilizzando la metodologia delle trincee drenanti, eviterebbe il problema dello scarico a mare. Mi domando, a questo punto, perché questo progetto è stato messo da parte e, anzi, si fa di tutto per tenerlo nascosto?
La Regione Puglia, poi, dovrebbe prestare maggiore attenzione alle preoccupazioni dei cittadini e fornire risposte soddisfacenti, piuttosto che cedere alle continue pressioni esercitate dall’Acquedotto Pugliese, incaricato della progettazione, della realizzazione e della gestione del mega-depuratore».