domenica 24 novembre 2024


02/09/2013 15:46:38 - Avetrana - Attualità

Si terrà nella pizzeria Flammeo della zona Urmo

 
 “Cosa fare per salvare Urmo e mare”.
E’ il tema di un incontro-dibattito che, su iniziativa del “Comitato Unitario Depuratore” di Avetrana e del comitato “Volere Volare” di Avetrana, si terrà questa sera, alle 20, presso la pizzeria Flammeo in località “Urmo”, la propaggine più vicina al mare che ricade nella giurisdizione avetranese.
“E’ necessaria la massima partecipazione perchè a nostro avviso il tempo della decisione è arrivato e potrebbe non essere di totale nostro gradimento” sostengono gli organizzatori nell’invito. “Senza strumentalizzazioni politiche ma neanche sottovalutazione dei rischi che corre l’Ulmo ed il mare, bisogna attivarsi”.
Al centro del dibattito, quindi, è la localizzazione del depuratore (attigua proprio a questa collinetta) e il recapito finale dei reflui trattati dallo stesso impianto, che, secondo il progetto originario (e, da quel che ci risulta, non ancora modificato), dovrebbe essere proprio il mare, attraverso una condotta sottomarina che passerà nei pressi di un tratto di litorale fra i più belli e incontaminati della zona. Anche per questo, infatti, era stato scelto per un progetto, finanziato dalla stessa Regione, che prevedeva il ripascimento dell’area.
La posizione del “Comitato Unitario Depuratore” di Avetrana si è caratterizzata sempre dalla scelta di due obiettivi: il dissenso sul recapito a mare dei reflui trattati (obiettivo comune con il comitato “No scarico a mare” di Manduria) e la diversa ubicazione del depuratore.
Per salvare la collinetta turistica Urmo, pertanto, si punta ad allontanare anche la localizzazione di un impianto così imponente. Ipotesi realisticamente poco percorribile a questo punto dell’iter del progetto, i cui lavori sono stati già appalti: equivarrebbe, in sostanza, ad annullare tutto il lavoro già fatto e a ricominciare l’iter praticamente da zero.
“Questa zona, però, presenta anche dei rischi idrogeologici, che non sono stati tenuti in considerazione”, ribattono gli ambientalisti avetranesi, che non intendono demordere in questa battaglia.
C’è poi la battaglie per evitare lo scarico a mare, che sembrerebbe aver fatto qualche passo in avanti negli ultimi mesi: è stata “incassata” la disponibilità a ripristinare la rete irrigua dell’Arneo, in cui far confluire i reflui sanificati. Ma questa disponibilità non è stata ancora tradotta in atti concreti.
Nel dibattito di questa sera si parlerà anche del rischio che il tratto di mare dello Ionio a confine fra la provincia di Taranto e quella di Lecce possa essere oggetto di trivellazioni.
“Nella prima settimana di settembre scade la possibilità di opporsi alla autorizzazione concessa dal governo Mont alle aziende richiedenti” si legge ancora nell’invito. “Ci auguriamo che al più presto anche per lo Ionio ci sia una manifestazione unitaria delle associazioni e delle istituzioni”.










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