La medaglia di bronzo ai mondiali di Duisburg e la prospettiva della Paralimpiadi di Rio de Janeiro del 2016
Aveva deciso di trasferirsi a Livorno per coltivare quella che era la propria passione: frequentare l’Accademia Navale della Marina Militare. Un incidente nel 2009, verificatosi all’interno dell’Accademia al terzo anno di frequenza, ha fatto svanire, all’improvviso, un sogno, ma non la voglia di vivere il mare da protagonista. Già da quando era in cura all’Unità Spirale dell’ospedale “Careggi” di Firenze, ha iniziato a praticare uno sport come cura: la canoa.
E’ la storia di Pier Alberto Buccoliero, savese di nascita e toscano di adozione, da qualche anno atleta della Canottieri Firenze. Una storia, quella sportiva, che nasce da un incidente e che si è potuta realizzare grazie alla fortuita conoscenza di due figure che sono diventate essenziali per la vita di Pier Alberto: il prof. Piero Amati, medico dell’Unità Spinale del “Careggi” e il prof. Massimo Chiti, tecnico della Canottieri Firenze, laureato in Scienze Motoria con una tesi sulla paracanoa. E’ stato quest’ultimo che ha proposto un progetto all’azienda ospedaliero-universitaria fiorentina, nel quale ipotizzava lo svolgimento di un’attività motoria sportiva adattata, necessaria, secondo la sua visione, per il reinserimento nella vita di tutti i giorni delle persone colpite da disabilità motorie.
Dal 2010 Pier Alberto inizia a cimentarsi con le pagaie. Dall’anno successivo è iniziata l’escalation di successi: due argenti nel 2011 alla Regata Internazionale Adaptive sulla distanza dei 1.000 metri (vestendo per la prima volta la maglia azzurra); un bronzo e un argento ai Campionati Italiani Indoor rispettivamente nel 2011 e nel 2012; un titolo italiano a giugno del 2012 sempre nella specialità del singolo; poi, a settembre, dopo il passaggio alla canoa, altri tre titoli italiani. Quattro titoli in un anno in due sport acquatici completamente diversi.
Passano solo 6 mesi e altri due titoli tricolore. Pier Alberto riesce ad entrare anche nella nazionale di paracanoa, guadagnando la partecipazione agli Europei di velocità in programma nel giugno a Montemor O Velho in Portogallo, gara che chiude al quarto posto.
Qualche giorno fa la partecipazione ai mondiali di paracanoa, a Duisburg, in Germania. Pier Alberto sceglie la prova di velocità di 200 metri riservata alla categoria TA, ovvero per atleti che non hanno l’uso delle gambe. Si piazza secondo in batteria e accede alla finale con il quarto tempo.
Dopo una partenza difficile, Buccoliero recupera e chiude, con il tempo di 45”892, al terzo posto, alle spalle dell’austriaco Mendy Swoboda e del russo Victor Potanin.
«E’ stata dura dall’inizio alla fine» racconta il canoista savese. «In partenza non ero prontissimo ma nel passo ho recuperato. È stato un arrivo da fotofinish, ma grazie al colpo di reni l’ho spuntata io. Sono contentissimo».
Una medaglia di bronzo prestigiosa, che apre a Pier Alberto una prospettiva esaltante: nel 2016 a Rio de Janeiro c’è il primo appuntamento per la paracanoa ai Giochi Paralimpici. Il sogno di Buccoliero continua…