«Ancora una volta magistratura, ambientalisti ed ecologisti, in “perfetta solitudine”, scoprono fatti gravissimi sul “caso Ilva” e sull’emergenza sanitaria a Taranto»
«Ancora una volta magistratura, ambientalisti ed ecologisti, in “perfetta solitudine”, scoprono fatti gravissimi sul “caso Ilva” e sull’emergenza sanitaria a Taranto.
Tutto questo avviene nella totale indifferenza di politici e rappresentanti di ogni livello istituzionale: a dir poco inquietante.
La magistratura indaga e documenta l’esistenza di una dirigenza “nascosta” che avrebbe governato il più grande stabilimento siderurgico d’Europa secondo logiche criminose di massimizzare il profitto a danno di ambiente, salute e sicurezza.
Cosa fanno i rappresentanti delle istituzioni?
Tacciono, non parlano, non commentano, bocche cucite!
Eppure l’argomento è di una gravità inaudita che, prescindendo dalla verità processuale conclusiva, meriterebbe già da ora immediate e precise prese di posizione, e interrogativi importanti da sviluppare: ma come vengono gestite le grandi fabbriche nel nostro Paese? Anche in questo caso, si tace.
Un’associazione pacifista (Peacelink) divulga i dati Asl sul numero di esenzioni “048” (il codice delle patologie tumorali) che evidenziano maggiore concentrazione nei quartieri intorno alla zona industriale: quale reazione da politici e istituzioni?
Nessuna, o meglio qualche critica generica e fasulla sull’attendibilità del dato, che prende il posto di quello che dovrebbe essere un doveroso e ulteriore grido
d’allarme sull’emergenza sanitaria in atto.
Perché questo silenzio? Forse il sistema di complicità e connivenze scoperchiato dalla magistratura non appartiene ancora al passato, ma è ancora presente, vivo e potente, ed induce ad essere cauti e prudenti nel parlare… figuriamoci ad agire!».
Federazione provinciale di Taranto del Partito dei Verdi