«Le giunte Vendola, in 8 anni, da un lato hanno potenziato gli aeroporti civili di Bari e di Brindisi, e da un altro hanno penalizzato le legittime ambizioni degli aeroporti di Grottaglie e di Foggia»
«Nella politica dei trasporti operata dalle Giunte Vendola da otto anni a questa parte, la società controllata Aeroporti di Puglia da un lato ha potenziato gli aeroporti civili di Bari e di Brindisi, e da un altro ha penalizzato le legittime ambizioni degli aeroporti di Grottaglie e di Foggia.
L’aeroporto dauno, infatti, mai ha sfruttato i voli del turismo religioso per San Giovanni Rotondo, mentre quello di Grottaglie in anni e anni non è stato trasformato in quell’aeroporto cargo previsto dal Piano regionale dei Trasporti. I charter dei turisti diretti a Castellaneta Marina, inoltre, in più di una occasione sono stati “dirottati” da Grottaglie su altri scali.
L’unica “concessione” a Grottaglie è stato l’allungamento della pista realizzato a tempo di record per consentire l’operatività dei cargo-freighter che trasportano negli USA le sezioni di fusoliera prodotte nel locale stabilimento di Alenia-Aermacchi.
Nell’estate del 2011 la Regione Puglia ha inserito nel cosiddetto “Piano per il Sud” cinque interventi prioritari a favore degli aeroporti pugliesi, nessuno ovviamente a favore di Grottaglie. Uno di questi, finanziato dal CIPE per 19 milioni di euro, è relativo alla riconversione di una vasta area del sedime militare di Bari-Palese in aeroporto civile per le merci. In pratica la Regione Puglia vuole realizzare un aeroporto cargo a Bari invece che a Grottaglie!
Non realizzare l’aeroporto cargo a Grottaglie, inoltre, limiterebbe l’intermodalità di quel “Sistema Taranto” che, con lo sviluppo del hub portuale, vede nello sviluppo della logistica l’unica autentica opportunità di rilancio dell’economia del nostro Territorio.
Il 29 gennaio scorso è stato emanato l’Atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale, un provvedimento che pone le basi per un riordino organico del sistema aeroportuale italiano. L’aeroporto di Grottaglie non è compreso tra i 31 aeroporti di interesse nazionale che, mantenendo la concessione nazionale, saranno oggetti di interventi di ammodernamento e infrastrutturazione a carico dello Stato.
La norma prevede che la concessione degli scali classificati “aeroporto non di interesse nazionale” sia traferita ex lege alla regione competente che, insieme agli enti locali, dovrà valutarne la definitiva destinazione d'uso o la possibilità di chiusura.
La Regione Puglia dovrà perciò presentare un piano di gestione autonoma dell’aeroporto di Grottaglie, nel quale potrebbe ricevere il supporto degli Enti locali: in pratica dovrà dire allo Stato cosa intende fare del nostro aeroporto e come intende mantenerlo in futuro.
Domani l’Assessore regionale ai Trasporti, Avv. Giovanni Giannini, sarà a Grottaglie insieme all’Amministratore Delegato di Aeroporti di Puglia, Ing. Giuseppe Acierno.
In tale occasione, senza giri di parole o infingimenti, Giannini dovrà dirci cosa la Regione Puglia intende fare dell’aeroporto di Grottaglie: vuole mantenerne la gestione in Aeroporti di Puglia, preservando così una rete aeroportuale regionale gestita da un soggetto unico, o vuole costituire una società ad hoc per la sua gestione, magari con la Camera di Commercio di Taranto e, perché no, con l’ingresso di capitali privati?
E, soprattutto, al di là della forma gestionale, la Regione Puglia vuole veramente trasformare lo scalo grottagliese in un aeroporto cargo, garantendo così in futuro l’intermodalità al “Sistema Taranto”, o vuole continuare a non fare niente per favorire la realizzazione dell’aeroporto merci a Bari-Palese?»
Arnaldo Sala - Consigliere regionale PdL
Giuseppe Cristella - Consigliere regionale PdL
Ciro Gianfreda - Consigliere Comunale PdL Grottaglie
Davide Chiovara - Consigliere Comunale PdL Grottaglie
Michele Santoro - Consigliere Comunale Grottaglie Prima di Tutto
Antonietta Russo - Consigliere Comunale Grottaglie Prima di Tutto