domenica 24 novembre 2024
L’intervista al canoista, che punta alle Paralimpiadi di Rio de Janiero
Sava ha abbracciato il suo nuovo campione di vita e di
sport.
sport.Nei giorni scorsi, il sindaco Dario Iaia ha consegnato una targa a Pier Alberto Buccoliero, un ragazzo di 30 anni che, dopo un incidente che qualche anno fa gli ha precluso l’uso delle gambe e la possibilità di completare il percorso di formazione nell’Accademia Navale di Livorno, ha trovato una nuova dimensione nella pratica del canottaggio prima e della canoa dopo. Oltre ad una consistente manciata di titoli italiani, Buccoliero ha recentemente conquistato la medaglia di bronzo ai campionati mondiali per diversamente abili, che si sono svolti a Duisburg, in Germania.
«Dopo quell’incidente, la vita è cambiata totalmente» ci ha raccontato Pier Alberto Buccoliero. «Ho intuito subito, sin dalle prime ore, l’entità degli effetti di quella caduta all’interno della stessa Accademia Navale. Ma solo dopo il periodo del ricovero in ospedale, quando ho iniziato nuovamente ad affrontare la vita di tutti i giorni, mi sono reso conto delle difficoltà che, su una sedia a rotelle, avrei incontrato. A dir la verità, a Firenze, dove ora vivo e dove mi alleno, le barriere architettoniche non sono tante. Qualche problema in più lo incontro a Sava, dove non sopporto, in particolare, gli sguardi insistiti della gente. Sembra che vedano un alieno…».
Pier Alberto non si è però perso d’animo. Nonostante un banale incidente gli avesse stravolto la vita ad appena 30 anni.
«Non avevo mai praticato uno sport con regolarità. Ho iniziato a praticare il canottaggio nel programma di riabilitazione che mi era stato preparato. Lo sport mi è piaciuto e, quindi, è nata in me la passione. Dal canottaggio sono poi passato alla canoa».
Per arrivare all’apice in Italia e in Europa, Pier Alberto Buccoliero si allena sia al mattino che nelle ore serali, sia in palestra che lungo l’Arno.
«L’obiettivo sono ora le Paralimpiadi di Rio De Janeiro del 2016. Per la prima volta la canoa è stata inserita nel programma delle Paralimpiadi. Ma per arrivarci occorre ottenere dei piazzamenti nei primissimi posti ai Mondiali, che si svolgono ogni anno».
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