Secondo il capogruppo Antonio Cavallo, il servizio non poteva essere affidato alla ditta titolare del servizio presso l’Unione dei Comuni cui aderisce Lizzano
«Con delibera di Giunta Comunale n. 147 del 25/09/2013, è stato affidato il servizio di refezione scolastica alla ditta “Solidarietà e lavoro” di Roma, senza alcuna gara, contravvenendo alle più elementari norme in materia di gare e appalti pubblici.
Trattasi di grave violazione di legge, che non può essere giustificata dal fatto che si aderisce a un servizio già in essere di altro ente (Unione dei Comuni), di cui fa parte il Comune di Lizzano.
Aderire in “estensione” a un appalto di altro ente appare più come un fatto appartenente a qualche sperduta entità nascosta in qualche angolo del mondo e non certo a uno Stato di diritto come quello italiano!
Trattasi di un indubbio vantaggio procurato alla ditta interessata, che vede così aumentare i suoi profitti, a discapito della nostra comunità che, attraverso l’ente civico, dovrà sostenere maggiori costi per il servizio di refezione scolastica.
Ben altra cosa sarebbe stata quella di associarsi con gli altri comuni e, insieme, lanciare la gara d’appalto, che avrebbe contato numeri di erogazione pasti quantitativamente più notevoli con possibilità di maggiore risparmio per ogni ente partecipante.
Invece, con l’illegittima decisione della Giunta comunale di Lizzano, si determinano cifre importanti, stimate in circa 25 mila euro in più l’anno, che dovrà pagare l’ente civico lizzanese. Il tutto a fronte di un servizio che non vedrà più la preparazione dei cibi in loco, ma presso una struttura ubicata in altro comune, peraltro neanche confinante, come nel caso di Maruggio.
L’adesione ad associazione di Comuni presuppone risparmi ed economie per l’ente civico attraverso un “monte pasti” maggiore, secondo scontati principi di “economie di scala”: paradosso vuole che, invece, il Comune di Lizzano dovrà sborsare cifre notevoli in più in un momento particolarmente delicato per i bilanci dei Comuni italiani a causa dei minori trasferimenti statali, per la nota crisi nazionale in corso.
Abbandonare il servizio in proprio, con pasti ottimamente preparati in loco, a costi minori, rappresenta una scelta assolutamente sbagliata (oltre che illegittima) da parte della Giunta Comunale di Lizzano!
Giunta che si è appropriata, inoltre, di una decisione che toccava al Consiglio Comunale, andando a impegnare risorse finanziarie di un Bilancio dell’anno corrente non ancora approvato!
Per queste ragioni, si diffidano il sindaco e la giunta comunale a proseguire sulla decisione assunta con delibera sopra richiamata, pena il ricorso alle autorità competenti in materia!»
Il capogruppo consiliare
Antonio Clemente Cavallo