Il programma religioso dell’evento
Carosino celebra oggi e domani il proprio patrono, San Biagio, a cui i carosinesi riservano un grande tributo, attraverso una festa religiosa e civile molto sentita e attesa, grazie anche all’operosità dell’apposito Comitato Festa.
Grande spazio è stata riservato anche quest’anno dal parroco di Carosino don Lucangelo De Cantis alla preparazione spirituale della ricorrenza religiosa. Un’attenzione particolare che era già cominciata con l’apertura del triduo religioso, curato da don Giovanni Longo il 9 ottobre, cui è seguito il 10 l’Adorazione Eucaristica (che quest’anno ha posto l’attenzione su una tematica importantissima: “L’Eucaristia forma la comunità”).
Il termine della tre giorni proprio ieri, che ha visto l’incontro con gli ammalati e gli anziani presso la Chiesa Madre.
La giornata di oggi, invece, vigilia della festa patronale, fa entrare tutti nel culmine della solennità religiosa, con la tradizionale funzione dell’”Intronizzazione” del Santo prevista per le ore 17, cui seguirà l’Atto di affidamento” della città a San Biagio nella piazza principale del paese e la Santa Messa sempre presso la Chiesa Madre.
Al termine, pellegrini e cittadinanza, potranno effettuare il pio rituale del “bacio della reliquia” del Vescovo di Sebaste.
La festa religiosa raggiungerà l’apice nella giornata di domenica, nella quale si consolideranno gli altri momenti più sentiti della devozione a San Biagio, che culminerà nella Messa Solenne delle ore 17, presieduta dall’Arcivescovo della diocesi di Taranto S.E. Rev.ma Mons. Filippo Santoro, cui la comunità carosinese ha sempre riservato una calorosa accoglienza.
Infine per le ore 18 circa è prevista la tradizionale processione per le vie principali del paese.
Sin qui la parte prettamente religiosa la quale, soprattutto negli ultimi anni, sta sempre di più primeggiando su quella civile, anch’essa comunque molto sentita. A cominciare proprio dal gemellaggio, religioso prima e civile poi, che nel corso dell’ultimo decennio ha permesso alla comunità di Carosino di affiancarsi, proprio nel nome e nella testimonianza di San Biagio, a quelle di Maratea e successivamente anche di Giuliano di Roma.
Ampia ospitalità e benvenuto, com’è oramai tradizione secolare, sarà riservata ai pellegrini forestieri e a quanti saranno comunque presenti ai festeggiamenti. Come si può capire, quindi, spazio alla tradizione nei festeggiamenti, che va certamente conservata grazie all’importante azione svolta dall’apposito Comitato Festa, ma anche una grande opportunità che ha la fede proprio in queste ricorrenze, di essere vissuta profondamente da una comunità attenta e matura nella società contemporanea.
E’, questa, la ricerca di una fede adulta e consapevole; quella tanto predicata e testimoniata dal parroco don Lucangelo De Cantis e dal vicario don Graziano Lupoli.
Floriano Cartanì