venerdì 20 settembre 2024
L’intervento del Comitato per la Difesa del Territorio e del Mare di Avetrana
“Arrogante e scandalosa”
Sono gli aggettivi che il Comitato per la Difesa del.jpg)
Territorio e del Mare di Avetrana sceglie per definire la risposta del funzionario del gabinetto del governatore della Regione Puglia Vendola alla lettera del sindaco di Manduria, Roberto Massafra, sulla vertenza relativa allo scarico a mare del depuratore consortile. Risposta che il comitato “respinge con sdegno”.
Territorio e del Mare di Avetrana sceglie per definire la risposta del funzionario del gabinetto del governatore della Regione Puglia Vendola alla lettera del sindaco di Manduria, Roberto Massafra, sulla vertenza relativa allo scarico a mare del depuratore consortile. Risposta che il comitato “respinge con sdegno”.“Dopo tanti anni di lotta, aspettative e speranze e dopo che consiglieri, assessori e Commissioni Regionali avevano assicurato e assunto impegni pubblici per una soluzione diversa dello scarico a mare, di colpo la Regione, con la nota del 21 ottobre scorso, annulla e calpesta la speranza della nostra gente” è riportato in un breve ma duro comunicato del comitato di Avetrana che da anni si batte contro il recapito nel mare dei reflui del depuratore e contro l’ubicazione dell’impianto a poca distanza dalla zona “Ulmo”.
“Il Comitato invita la Regione Puglia, ancora una volta, a trovare delle soluzioni alternative condivise, segnalando che mai e poi mai i cittadini accetterebbero questo scellerato progetto dello scarico a mare” si legge ancora nella nota. “Segnalando anche che nè Regione, nè A.Q.P, nè appalto assegnato, nè Commissioni, nè assessori, nè consiglieri e nè politici potranno mai imporre un progetto contro la volontà della gente.
Da parte nostra, saremo vigili e invitiamo tutti i cittadini alla massima attenzione sul problema”.
Intanto, però, i lavori dell’opera sono stati definitivamente assegnati, lo scorso mese di settembre, all’azienda “Giovanni Putignano e figli” di Noci. L’importo dei lavori è di oltre 13 milioni di euro. Il progetto attuale prevede un impianto con tecnologie antiquate (classificate 1-2), mentre per l’affinamento dei reflui e la riattivazione della rete irrigua dell’Arneo allo stato attuale vi è solo un atto di indirizzo che prevede il reperimento dei fondi rivenienti dalle Misure Por e Fas.
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