lunedì 23 settembre 2024


15/11/2013 20:28:09 - Provincia di Taranto - Attualità

«Perché colpire un teatro?»

«Lascia sgomenti il secondo furto di cavi subito dal Teatro Tatà a un giorno dall’apertura della sua stagione teatrale. L’unica stagione teatrale della nostra città, l’unico teatro abitato della nostra provincia, aperto tutti i giorni per ospitare spettacoli, laboratori, prove, lavoro quotidiano.
Perché colpire un teatro? Coloro che hanno preso di mira uno dei pochi presidi culturali del nostro territorio si rendono conto di quale danno hanno inferto a tutta la comunità? Colpire un teatro come il Tatà, che ha fatto del lavoro sul territorio la sua cifra stilistica, significa colpire un luogo di partecipazione e cittadinanza, un luogo di formazione e crescita, un luogo bene comune. Ci aspettiamo a questo punto che questi signori che hanno divelto i cavi dell’impianto elettrico prima e dell’impianto di condizionamento dopo, colpiscano adesso una scuola o un ospedale. Sarà chiaro così che ci troviamo non solo di fronte a ladri di rame, ma anche di fronte a ladri di futuro. E siccome di futuro alla nostra città gliene hanno rubato già troppo, non possiamo sottovalutare quello che è successo.
Sono vicino alla Compagnia Teatrale Crest e ai suoi lavoratori che faticosamente e con tanta tenacia stanno portando avanti da anni un progetto di altissima civiltà nel nostro territorio. Un teatro come il Tatà a Taranto, nel quartiere Tamburi, è il testimone di una resistenza alla devastazione ambientale e culturale che il nostro territorio ha subito e continua a subire. Questi furti non hanno colpito solo il Tatà, ma tutta la città che mi auspico possa ripartire dalla ribellione contro questo episodio per ripensare se stessa».
 
Luciano Santoro
consigliere provinciale uscente










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