lunedì 25 novembre 2024


08/12/2013 16:11:00 - Provincia di Taranto - Attualità

All’interno dell’autovettura del disperato, i militari hanno trovato un biglietto in cui l’autore fornisce le motivazioni dell’insano gesto: la donna che amava lo aveva lasciato e non riusciva più ad immaginare la sua vita senza di lei

Questa mattina, alle 5, giunge alla centrale operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Taranto la telefonata di un cittadino. Segnala la presenza di un giovane che, in preda ad una crisi depressiva, è vicino alla barriera di contenimento del ponte girevole del capoluogo jonico e minaccia di suicidarsi.
Colta la gravità della circostanza, gli operatori del 112 diffondono la comunicazione via radio a tutte le pattuglie impegnate in servizio e che si trovano nelle vicinanze. È una questione di attimi e la tempestività dell’intervento sarebbe decisiva. L’ordine è di abbandonare tutte le attività in corso e salvare una vita umana.
In pochi secondi giunge la prima autoradio dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Taranto e a seguire la seconda. Tutto si svolge nel cuore della città, dove vi è effettivamente un giovane che ha già scavalcato la barriera di contenimento del ponte girevole e, tenendosi afferrato a questa con una mano, urla disperato manifestando di volerla fare finita.
Il Brigadiere capo squadra, intuendo la particolarità della situazione, inizia una trattativa con il disperato 31enne tarantino, parlandogli e cercando di distrarlo dall’insano gesto cui è indirizzato. Il giovane però non vuole desistere e, minacciando i militari di non avvicinarsi, continua a sporgersi sempre più. Il cordolo è umido e il pericolo che l’aspirante suicida possa cadere giù, tenuto conto del suo stato psico-fisico, è concreto. Non c’è molto tempo da perdere. A quel punto soltanto un’azione di coraggio e grande assunzione di responsabilità potrebbe dare una svolta.
I militari, capendosi al volo con i soli sguardi, si organizzano e, mentre uno di loro continua a mantenere alta l’attenzione del giovane verso un obiettivo con discorsi incalzanti, altri due Carabinieri si avvicinano cercando di non essere notati. Al momento opportuno il via: un attimo di intensa distrazione provocata al giovane per disorientarlo e gli altri che lo afferrano, formando una morsa umana che assicura la presa alla barriera per evitare che l’aspirante suicida, lasciandosi cadere a peso morto, trascini giù i suoi salvatori. Tecnica perfettamente riuscita.
Il 31enne viene portato al di là del passamano ed adagiato per terra in attesa dell’arrivo del personale medico, per il successivo trasporto dell’uomo presso l’ospedale Moscati. All’interno dell’autovettura del disperato, i militari hanno trovato un biglietto in cui l’autore fornisce le motivazioni dell’insano gesto: la donna che amava lo aveva lasciato e non riusciva più ad immaginare la sua vita senza di lei.










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