In Italia, il mercato dei giocattoli contraffatti è in costante crescita ed ha raggiunto negli ultimi tempi il 20% dell’intero settore con un giro d’affari annuo di 90 milioni di euro
Il giocattolo contraffatto cos’è? Altro non è che la riproduzione, non sempre fedele, dei giocattoli maggiormente diffusi presso il mercato ufficiale, riproduzione realizzata copiando il design del gioco originale, utilizzando un marchio ed un nome identificativi del prodotto simili, ma non uguali, agli originali. Si tratta prevalentemente di robot, bambole e peluche reperibili presso i venditori ambulanti o le bancarelle dei mercati rionali, prodotti in paesi asiatici, prevalentemente in Cina, ed introdotti in Italia attraverso società di esportazione cinesi. Di norma il problema dei giocattoli contraffatti e quindi della loro scarsa sicurezza per i bambini viene alla ribalta solo nel periodo natalizio, peccato, dato che il problema esiste durante tutto l’arco dell’anno. Da una recente relazione della Guardia di Finanza, emerge che sono stati sequestrati ben 63 milioni di giocattoli contraffatti nel 2011 e addirittura 126 milioni nel 2012.
Il mercato nero in generale è in costante crescita ed ha raggiunto negli ultimi tempi il 20% dell’intero settore con un giro d’affari annuo di 90 milioni di euro. A fronte di tali cifre le imprese produttrici di giocattoli riscontrano una diminuzione delle vendite di ogni singolo gioco contraffatto del 30%, lamentano forti perdite economiche e di immagine e richiedono un intervento risolutivo del legislatore.
Distinguere un giocattolo contraffatto da uno originale è semplice, basta considerare alcuni fattori base quali: il prezzo, in genere inferiore a quello del gioco venduto nei negozi; il confezionamento, i giocattoli contraffatti sono privi della confezione rigida di cartone in quanto inseriti in buste di cellophane; il marchio, come detto in precedenza è simile all’originale ma non identico, modificato onde evitare di incorrere in accuse di usurpazione del marchio, le modifiche però sono fatte “ad arte” ovvero sufficientemente piccole da trarre comunque in inganno il consumatore circa l’origine del prodotto; ed infine la qualità: i giocattoli contraffatti infatti sono prodotti con plastica pessima e con materiali considerati tossici ai fini della nostra normativa. E qui si apre il problema fondamentale della contraffazione dei giocattoli, perché se è vero che dal fenomeno è danneggiato lo Stato a causa dei ridotti introiti fiscali, i più colpiti sono i bambini che ci giocano.
Che il rischio sia elevato lo testimonia anche una campagna dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma che rileva che il 2,6% dei bambini ricoverati presso di loro nell’anno 2011-2012 si sia infortunato in incidenti domestici in larga parte causati dal gioco.
Come impedire che ciò avvenga? La soluzione è una sola scegliere giocattoli sui quali sia stato apposto il marchio CE , in quanto sottoposti ai necessari controlli di sicurezza previsti dalla Comunità Europea. Il marchio CE è stato introdotto dalla direttiva n.378 del 1988, recepita in Italia con il decreto legislativo 1991/313, la quale ha stabilito i requisiti di sicurezza per i giocattoli, destinati ai ragazzi di età inferiore ai 14 anni, e le misure di sicurezza per la loro fabbricazione e vendita.
In Italia i controlli sulla sicurezza dei giocattoli sono svolti dall’Istituto italiano sicurezza dei giocattoli, autorizzato dal Ministero dell’Industria. La procedura in sintesi è la seguente:
• Il fabbricante del giocattolo richiede la certificazione CE per il proprio prodotto all’Istituto, allegando alla domanda il prototipo del gioco in questione;
• L’Istituto valuta la correttezza della domanda ed esegue numerose prove volte a testare la sicurezza del giocattolo;
• Se il gioco ha superato positivamente tutte le prove, l’Istituto rilascia al fabbricante l’attestato CE con le condizioni cui è eventualmente assoggettato;
• Il test sulla sicurezza viene poi ripetuto quando il giocattolo è posto in vendita, con prelevamenti a campione.
Talvolta, purtroppo, non è sufficiente accertarsi della presenza del marchio CE per essere sicuri dalla originalità e della sicurezza del giocattolo, in quanto anch’esso spesso contraffatto.
Prove tecniche per accertare la sicurezza dei giocattoli
• Prova strappo: gli occhi e i nasi dei peluche sono sottoposti a delle vere e proprie torture, devono resistere ad una forza di strappo di 10 kg praticata da una tenaglia che simula il morso di un bambino;
• Prova del fuoco: i giochi in tessuto sono sottoposti al test di velocità di propagazione della fiamma, per evitare che siano usati materiali che si infiammano rapidamente;
• Prova rottura: tutti i giocattoli vengono sottoposti a prove di resistenza alle rotture, lanciando su di essi un peso di 1 kg da 10 cm di altezza, per controllare che non si rompano facilmente;
• Prova tossicità: dato che i bambini hanno la tendenza a mettere in bocca i giocattoli, si verifica la loro tossicità onde evitare che in bocca e a contatto con la saliva possano cedere metalli pesanti presenti;
• Prova dell’unghia su etichette e decalcomanie: fatta per evitare che si stacchino facilmente, visto il conseguente rischio di essere ingerite. Le decalcomanie non devono staccarsi quando immerse più volte in una soluzione acquosa e quando sollecitate da una macchina che simula il movimento dell’unghia di un bambino;
• Prova rumore: verifica il rispetto dei limiti acustici previsti per sonagli e giochi da accostare alle orecchie, il livello di rumore non deve superare gli 80 decibel.
Fatelo sapere a Babbo Natale.
Gherardo Maria De Carlo