«Nei prossimi giorni - spiega una nota - incalzeremo il Governo Regionale per impegnarsi a costruire un Bilancio che dia messaggi chiari alle fasce sociali più deboli, allo stesso modo riteniamo non proponibile la questione dell’Eco tassa nei termini in cui la stessa è stata posta dal presidente Vendola»
Non accenna a placarsi la bufera attorno all'Ecotassa, misura punitiva verso i Comuni che non raggiungono determinati target di raccolta differenziata, ritenuta dal governatore regionale Vendola non più rinviabile. E dopo la levata di scudi dei sindaci, adesso è il partito di maggioranza relativa in Regione a passare all'attacco.
Chiedendo a Vendola un passo indietro.
E' quanto emerso ieri durante la riunione di segreteria dei democratici: «Nei prossimi giorni - spiega una nota - incalzeremo il Governo Regionale per impegnarsi a costruire un Bilancio che dia messaggi chiari alle fasce sociali più deboli, allo stesso modo riteniamo non proponibile la questione dell’Eco tassa nei termini in cui la stessa è stata posta dal Presidente Vendola. Quest’ultima è una questione che può incidere sulla vita delle popolazioni già fortemente in difficoltà economica e che rischia di destabilizzare le amministrazioni comunali già in prima linea nel fronteggiare le emergenze sociali. Sul punto è necessario aprire una discussione nella maggioranza e con gli amministratori locali».
Nicastro. «Il tema dell'ecotassa, dell'entrata in vigore dei nuovi criteri di calcolo, non può essere trattato su base ideologica o, peggio, elettoralistica. Da tutto il territorio regionale si levano cori di protesta contro le discariche. Il Governo, ascoltando proprio queste voci, ha approvato un piano e delle norme di attuazione che mirano a percorrere la via maestra della differenziata. Nessun rinvio, lo abbiamo già detto, ma anche nessuna disponibilità a strumentalizzazioni sul tema. Tanto meno se fondate su informazioni errate». Lo sottolinea in una nota l'assessore regionale all'Ambiente, Lorenzo Nicastro. «Gli addebiti su presunti ritardi del Governo Regionale nell'adottare gli strumenti normativi che avviassero la nuova governance nel settore - sottolinea Nicastro - sono, a dir poco, fantasiosi. Nello specifico è necessario sottolineare che la delibera di perimetrazione degli Aro (nr. 2147/2012), i soggetti intercomunali titolati alla gestione delle gare per i servizi di raccolta, è stata approvata dalla Giunta con un giorno di anticipo rispetto alla scadenza prevista del 24 ottobre 2012». «La disponibilità delle strutture tecniche del mio assessorato nell'accompagnare le amministrazioni comunali nella fase di transizione - conclude l'assessore regionale - può essere testimoniata dalle decine di amministratori che hanno fatto ricorso ai nostri uffici tra la fine del 2012 e gli inizi di questo anno. Va detto anche che rispetto a quelle situazioni, pur presenti sul territorio regionale, in cui si faticava a definire gli atti, la Regione ha esercitato i proporsi poteri sostitutivi nominando dei commissari ad acta per la costituzione degli Aro, anche qui con atto della Giunta, la nr. 957/2013». Nicastro, replicando alle richieste di rinvio dell'entrata in vigore della legge sulla rimodulazione dell'ecotassa, auspica che «i sindaci ascoltino i cittadini che chiedono di abbandonare il modello delle discariche». Nicastro ricorda che «il Piano Rifiuti è tra i primi in Italia approvati in forma definitiva dal Consiglio Regionale e solo relativamente influisce sulla capacità dei comuni di organizzare i servizi. Competenza che - rileva - da decenni era in capo alle amministrazioni comunali e che oggi invece è affidata agli Aro per una idea di ottimizzazione di costi e benefici per i cittadini». L'assessore ribadisce che «la differenziata è un fatto di civiltà, continuare a giustificare atteggiamenti dilatori è invece deleterio per la nostra regione e, soprattutto per le comunità locali. La filiera del recupero, come tutti sanno, è soggetta a regime di libero mercato e sul territorio esistono tanti impianti, privati, pronti ad accogliere le frazioni. Agli Oga invece - prosegue Nicastro - che sono gli organi attualmente deputati alla gestione degli impianti pubblici sul territorio, la legge conferisce la facoltà di rivedere il fabbisogno degli impianti ed eventualmente programmarne la parziale riconversione man mano che mutano le esigenze sul territorio». Secondo Nicastro, «la sfida è innanzitutto di responsabilizzazione. La Regione ha fatto scelte di buon senso e ad ampio respiro, forse impopolari vista la levata di scudi dei sindaci, ma certamente improntate - conclude l'assessore - al bene della Puglia e a dare una sferzata ad un dato che langue. Il gioco delle responsabilità non ci appassiona ma non ci sottrarremo, se sarà necessario. Oggi dobbiamo decidere se veramente, come i cittadini ci chiedono a gran voce, gli amministratori locali della Puglia sono pronti ad abbandonare con i fatti il modello delle discariche».