L’Italia dell’illegalità e dei condoni, l’Italia dei balconi fioriti e quella che svende le coste e i litorali, l’Italia dal territorio ferito, trascurato, devastato dagli speculatori autori degli sfruttamenti ambientali, della terra dei fuochi
In questi giorni spesso il mio pensiero si ferma a tutti coloro che soffrono e che si trovano ad affrontare situazioni veramente difficili sia dal lato materiale e sia dal lato spirituale.
Penso quanto la politica sia lontana dalla gente, quanto sia difficile avere fiducia in chi dovrebbe farci uscire da questa grande difficoltà.
A tale proposito ho voluto leggere il documento preparatorio del prossimo convegno che si terrà a Firenze che ha per titolo “In Gesù Cristo in nuovo umanesimo”. Un convegno che certamente affronterà il trapasso culturale e che incide sempre più nella mentalità e nel costume delle persone. Papa Giovanni Paolo II diagnosticò: «Il nostro mondo comincia il nuovo millennio carico delle contraddizioni di una crescita economica, culturale, tecnologica, che offre a pochi fortunati grandi possibilità, lasciando milioni di persone ai margini del progresso, con condizioni di vita al di sotto del minimo dovuto alla dignità umana»
Il convegno di Firenze parlerà agli Italiani “diversamente morali”, esso si svolgerà in coincidenza del punto più basso della politica italiana dell’ultimo decennio, un periodo indecente della cultura dell’emergenza dove spadroneggiano arricchiti profittatori, avvoltoi «sempre pronti a gonfiare le voci della fattura, a rendere impossibile una ragionevole dimensione della spesa».
L’Italia che si sviluppa a doppia velocità, al Sud le famiglie in povertà relativa sono il 23,3% (contro il 4,9 del Nord e il 6,4 del Centro) e quelle in povertà assoluta sono l’8,0% (contro il 3,7 e il 4,1 di Nord e Sud). L’Italia stop and go: verde, quella dei ragazzi delle elementari che piantano un alberello nell’aiuola della scuola e cementificatrice, quella dei costruttori di case e strade sui fiumi o sui pendii del Vesuvio, impunemente! L’Italia dell’illegalità e dei condoni, l’Italia dei balconi fioriti e quella che svende le coste e i litorali, l’Italia dal territorio ferito, trascurato, devastato dagli speculatori autori degli sfruttamenti ambientali, della terra dei fuochi, in Campania, dove «si stima che siano stati sversati 120 tir al giorno di materiali pericolosi, che spiegherebbero l’altissima incidenza di decessi per cancro nella zona». L’Italia prodiga con i gestori delle slot machine e avara con i malati di SLA o malattie rare e con la ricerca; l’Italia bisognosa di più istruzione mentre riduce di un anno i licei, l’Italia che «negli studi internazionali sulla corruzione, l’ordine e sicurezza, i diritti fondamentali, l’open government, l’esecuzione dei regolamenti, la giustizia civile e penale, non si schioda mai dagli ultimi tre posti della classifica (su 97 Stati)».
Il «convegno intende coinvolgere le singole Diocesi, perché è lì, “sul campo”, che vanno colte e interpretate le attese del popolo cristiano, come pure la situazione culturale e religiosa della nostra società», con spirito costruttivo che sappia evidenziare le risorse e le energie che la comunità cristiana oggi mette a disposizione del Paese (progettualità)»
Ecco tutto questo mi ha portato a capire come la Diocesi di mia appartenenza sia particolarmente vicina a chi soffre, penso a quale aiuto concreto vi è nella “Casa dell’Accoglienza” dove trovano ogni giorno un pasto caldo tutti coloro che altrimenti sarebbero abbandonati a se stessi; o cosa dire della distribuzione dei pacchi con beni di prima necessità a tutti coloro che vivono i ristrettezze economiche; e cosa dire delle strutture rette da organi religiosi che accolgo e formano i nostri figli o nipoti senza parlare dell’aiuto spirituale e morale che i “nostri” religiosi sono sempre pronti a dare. Papa Francesco vuole “una Chiesa del servizio e non del potere” e questo è quello che ogni giorno io vedo da parte dei nostri religiosi.
Gherardo Maria De Carlo