I dubbi sull’articolo 95 del Piano, che prevede la deroga ai vincoli regolati dall’intero Piano Paesaggistico nel caso in cui ci fosse pubblica utilità o l’interesse nazionale strategico di un’opera
Il consigliere comunale del Pd, Cosimo Macripò, congiuntamente al locale circolo dei Democratici di San Marzano, ha presentato delle osservazioni al nuovo Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia.
«Naturalmente si è precisato che il Piano Paesaggistico Territoriale è da accogliere positivamente, sia per lo spirito sia per la ratio per il quale è nato. Si è consapevoli che tale piano in Puglia servirà ad infondere nella cittadinanza la cultura di un rapporto sempre più intelligente fra l’uomo ed il territorio che egli occupa e quindi favorirà sicuramente un rapporto proficuo ed armonioso dell’uomo con il proprio habitat, già troppe volte sfruttato e logorato per meri scopi utilitaristici» si legge in una nota del Pd. «Proprio in tale ottica si è rilevata la necessità dare una valutazione attenta all’articolo 95 del Piano, che prevede la deroga ai vincoli regolati dall’intero Piano Paesaggistico nel caso in cui ci fosse pubblica utilità o l’interesse nazionale strategico di un’opera. Il timore è che il ricorso a deroghe possa favorire la realizzazione di scempi ambientali (come discariche, termovalorizzatori ecc.), che purtroppo hanno già martoriato notevolmente la nostra terra. Il timore ancora più grosso è che tali scempi siano giustificati da una pubblica utilità fittizia, che in realtà potrebbe nascondere più concreti interessi privati. Pertanto, sarebbe auspicabile declinare in maniera puntuale l’interesse nazionale o la pubblica utilità che possano vedere approvata una deroga e prevedere, inoltre, anche strumenti di partecipazione diretta, come referendum consultivi, della cittadinanza prima di applicare le deroghe suddette».
Preoccupazioni ulteriormente chiarite dalla segretaria del Pd di San Marzano, Mina Dimaggio.
«La deroga per pubblica utilità, se non precisata, può diventare fonte di preoccupazione perché potrebbe portare a vedere il nostro territorio destinatario di impianti di utilizzo dei rifiuti. Infatti, mentre è accettabile la deroga per pubblica utilità allo scopo di costruire una scuola o per un ospedale, diverso invece sarebbe l’impatto di una deroga per un inceneritore o un impianto di compostaggio».