venerdì 20 settembre 2024


15/01/2014 11:20:27 - Avetrana - Attualità

«Dopo 9 mesi non conosce le motivazioni della condanna»

L’avvocato Franco Coppi insieme a Nicola Marseglia firmano e depositano una istanza per la rimessione in libertà della loro assistita, condannata in primo grado all’ergastolo con una sentenza di nove mesi fa. Da allora il silenzio. Ancora non si conosce la motivazione. La legge dispone 90 giorni ma poi ci sono le proroghe. E arriviamo a oggi. «E’ contrario a ogni principio giuridico che una persona debba aspettare la fine del processo in carcere senza che ci siano le esigenze cautelari, spiega il professor Coppi. «E soprattutto in questo caso dove dopo 9 mesi ancora non conosce le motivazioni della sua condanna».
Secondo l’accusa il delitto di cui si sarebbe macchiata Sabrina è stato di impeto e motivato dalla gelosia per la cuginetta Sarah. «Dunque anche per l’accusa non ci può essere la reiterazione del reato», dice Coppi spiegando il venir meno delle esigenze cautelari. «E no parliamo della fuga. Dove vuoi che possa andare una persona come Sabrina ormai conosciuta ovunque, senza mezzi e sola».
Il professor Coppi è molto preoccupato delle condizioni di salute e psichiche di Sabrina. «Sta male è distrutta nel corpo e nell’anima». Nicola Marseglia, che la difende insieme al professor Coppi, va spesso a trovarla e ogni volta la trova peggio. Spesso Sabrina rifiuta anche i colloqui telefonici con la sorella Valentina. Vorrebbe vedere di più lo psicologo ma anche questo spesso le viene negato. Chiede continuamente a Marseglia quando usciranno le motivazioni. Solo allora i sui legali potranno fare appello e per lei si riaprirà la speranza. «Sono innocente», grida dal carcere alle poche persone che possono sentirla. Lo scrive nelle lettere alla sorella e lo ripete ai suoi avvocati. 
Se la corte di Assise di primo grado rifiuterà di scarcerare Sabrina (come sembra probabile) gli avvocati faranno appello al Tribunale del Riesame e se anche questa risposta dovesse essere negativa si rivolgerebbero alla Cassazione che già due volte ha chiarito in due diverse sentenze che non sussistono gravi indizi di colpevolezza. Certo questa volta è intervenuta una condanna in primo grado, ma i supremi giudizi potrebbero non apprezzare questa lunghissima carcerazione preventiva per una ragazza così giovane. 
Una mossa della difesa di Sabrina per provare a ridare la luce alla loro assistita ma anche per sollecitare i giudici a depositare la sentenza.
Il professor Coppi vuole arrivare presto in appello per dimostrare l’innocenza di Sabrina. «Questo ergastolo è il più grande cruccio della mia carriera», ha spiegato in un’intervista alla giornalista Ilaria Cavo. «Ci sto consumando la mia vita, perché sapere che una ragazza di 23 anni – per me innocente – sta marcendo in carcere con una condanna all’ergastolo, mi toglie il sonno».
 
Fonte: rete










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