Protestano per la mancata iscrizione all’ordine del giorno delle varie sedute del Consiglio Comunale che si sono sin qui susseguite della discussione su un ingente debito fuori bilancio
Tre consiglieri di minoranza (Cosimo Macripò, Antonio Bruno e Francesco Leo) chiedono l’intervento del Prefetto per la mancata iscrizione all’ordine del giorno delle varie sedute del Consiglio Comunale che si sono sin qui susseguite della discussione su un ingente debito fuori bilancio. La richiesta fu inoltrata il 25 novembre scorso.
“La preoccupazione diviene sempre maggiore in misura del fatto che, da notizie ufficiose, la procedura sarebbe giunta al pignoramento presso la Banca Tesoriera per un importo di oltre 2 milioni di euro” si legge nella lettera inviata al Prefetto. “Ad oggi, nonostante i vari solleciti, alcuna convocazione è stata posta in essere dal presidente del Consiglio Comunale, ne’ alcun comunicazione è pervenuta di alcun tipo a margine di questa vicenda”.
I tre consiglieri, pertanto, sperano nell’intervento del Prefetto al fine di “poter vedere assolti i propri diritti stabiliti dall’ordinamento in tema di diritti dei consiglieri”.
«E’ da mesi che cerchiamo di aver, con trasparenza e chiarezza, notizie sullo stato della situazione e sulle cause che hanno portato a questa sentenza dai contorni davvero paradossali» afferma Macripò. «Capire le responsabilità per non colpire i cittadini ma chi ha fatto errori rappresenta un comune denominatore di tutti i consiglieri ma purtroppo ad oggi non riusciamo ad avere molte informazioni. Il Comune non si è costituito e non si è mai preoccupato di questa causa fino alle estreme conseguenze di oggi. Siamo preoccupati per quello che sta accadendo e per la mancata convocazione del Consiglio Comunale».