A sostenerlo è l’ex sindaco Carlo Aprile, che fa riferimento anche ad una nota inviata il 22 gennaio scorso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze al Comune di Fragagnano
«L’aumento della Tares, applicato dalla maggioranza del sindaco Andrisano il 3 dicembre scorso (e quindi dopo il termine ultimo del 30 novembre) è illegittimo».
A sostenerlo è l’ex sindaco Carlo Aprile, che fa riferimento anche ad una nota inviata il 22 gennaio scorso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze al Comune di Fragagnano.
«Il Ministero invita l’ente pubblico a revocare la delibera approvata il 3 dicembre, nella parte in cui aumenta l’addizionale Tares per l’anno 2013 ristabilendo, pertanto, l’aliquota applicata per l’anno d’imposta 2012» sostiene Carlo Aprile. «In mancanza, il Ministero si riserva la facoltà d’impugnare il predetto provvedimento nonchè di assumere ogni altra connessa o conseguente iniziativa.
Per gli stessi motivi, ho presentato un ricorso “pilota” alla Commissione Tributaria di Taranto contro l’avviso di pagamento della Tares 2013 in quanto anche la deliberazione numero 33 del 2013 relativa alle tariffe Tares è stata adottata oltre il termine del 30 novembre 2013 e, quindi, deve ritenersi improduttiva di effetti per l’anno 2013».
Carlo Aprile si sofferma anche sulla pregnanza politica del suo atto.
«Questa mia iniziativa tende, soprattutto, a fare giustizia nei confronti di quei cittadini che hanno subito, in questi anni, le conseguenze di una politica di sprechi portata avanti da un’Amministrazione Comunale incompetente ed arrogante. La mia reazione da cittadino è stata dettata dal cinismo con il quale il sindaco Andrisano ha affrontato il problema degli aumenti scriteriati che rischiano di mettere in ginocchio i piccoli commercianti e gli artigiani, che a stento e con grandi sacrifici riescono ad andare avanti.
Infatti, la manovra tributaria voluta dal sindaco Andrisano ha comportato per le categorie produttive locali aumenti che vanno dal 100% al 1000%. Nei giorni scorsi gli operatori economici hanno manifestato pubblicamente il malumore e la rabbia nei confronti della giunta comunale che si regge su di una maggioranza risicata tenuta in vita solo dagli interessi personali dei componenti.
Il sindaco ha cercato maldestramente di scaricare la colpa sul Governo, reo di aver imposto gli aumenti delle tariffe, ma nulla ha saputo dire quando gli è stato chiesto perchè tanti altri piccoli comuni, consapevoli del difficile momento che stanno attraversando le categorie produttive, hanno ritenuto di non applicare le nuove tariffe, ma quelle dell'anno precedente. A tal punto, per esempio, che un barbiere con una bottega di 78 metri quadrati a Fragagnano paga 544,94 euro mentre a Lizzano paga 125,58 euro e a Carosino paga 155,34 euro. Lo stesso vale per tutte le altre categorie economiche.
La rabbia e il malessere crescono a dismisura quando si pensa che il nostro Comune ha ricevuto dalla discarica Vergine un contributo per ristoro ambientale 2013 di ben 400mila euro che poteva essere utilizzato in parte per evitare gli aumenti delle tariffe che rischiano di mettere in ginocchio l’economia locale».