Ecco come funziona questo progetto, definito di “energia sociale”
Sette comuni del versante orientale della provincia, tutti aderenti all’Unione dei Comuni del Mare e del Sole, avanzeranno alla Regione Puglia la proposta di smaltire i rifiuti attraverso un impianto anaerobico per la produzione di biogas.
Un progetto, definito di “energia sociale”, che si dimensiona per la realtà dei comuni che sottoscrivono l’impegno e che è stato presentato agli amministratori dei centri aderenti all’Unione dei Comuni del Mare e del Sole (erano assenti solo Leporano e Torricella) nei giorni scorsi.
Due gli aspetti che hanno attratto l’interesse dei comuni: quello economico e quello sociale.
«Nessuna risorsa deve essere messa a disposizione dagli enti locali, se si raggiunge l’idea di farlo; basta un equity regionale, una sorta di start up iniziale, e la gran parte delle risorse viene dallo stesso network di imprese sociali e dal mondo cooperativo» è riportato in una nota a firma di Roberto De Giorgi.
Nessun investimento iniziale, dunque, e parte degli utili investiti in progetti sociali.
«Uno degli step del progetto è proprio quello di operare, assieme alla Lega delle cooperative, per individuare le cooperative dell’area e sviluppare il progetto sociale» prosegue la nota. «Per esempio per gli anziani non autosufficienti, per la salute Mentale in età adolescenziale e pre-adolescenziale, per il reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, soprattutto psichiatrici, per l’allestimento di un Centro Diurno Integrato per anziani fragili, per il Caffè Alzheimer, per la Centrale Operativa per il Servizio di Teleassistenza, per la struttura Residenziale Riabilitativa per Adolescenti e pre-adolescenti con psicopatologia a forte connotazione psicoterapeutica.
E’ prevista anche l’attività d’inserimento lavorativo per utenti in carico al dipartimento di salute mentale attraverso lo strumento della cooperativa sociale di tipo B. Una Fattoria Sociale, quindi, quale strumento per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Tutto questo mondo finanziato dalla gestione dei rifiuti organici».
Attivando gli impianti anaerobici sono previsti altri tre vantaggi.
«Un ulteriore vantaggio è il risparmio da parte dei Comuni del costo di conferimento che sarà sempre senza ecotassa e in percentuale sempre inferiore a qualunque costo di mercato. Attualmente la spesa per i Comuni della zona è passata dalle 54 euro a tonnellata che si pagava alla discarica di Manduriambiente alle 120 circa che si pagheranno alla discarica di Massafra, più il ristoro al Comune massafrese e più 25 euro di ecotassa e più il costo di trasporto dei rifiuti da un impianto di zona ad un altro della parte opposta.
Un altro vantaggio dell’impianto: nessuno scarto da trattare o smaltire, ma materiale organico essiccato e sanitizzato (ammendante agricolo di alta qualità).
L’ultimo aspetto è legato alle sue dimensioni. Questo piacerà a tutti, anche ai più estremi ecologisti. L’impianto ha il sociale come sbocco e finalità dell’impresa ed è dimensionato rispetto ai rifiuti dei comuni partecipanti. Proprio per le sue piccole dimensioni è replicabile in ambiti ristretti».