lunedì 23 settembre 2024


27/03/2014 19:37:49 - Provincia di Taranto - Attualità

In Italia, negli ultimi anni, il gioco (dal “Gratta e vinci” al videopoker”) si è trasformato da semplice divertimento occasionale in abitudine prima e dipendenza poi, con conseguenze negative sulla salute e sull’economia personale e familiare

L’azzardo non è un gioco. In Italia, negli ultimi anni, il gioco (dal “Gratta e vinci” al videopoker”) si è trasformato da semplice divertimento occasionale in abitudine prima e dipendenza poi, con conseguenze negative sulla salute e sull’economia personale e familiare.
Nel 2012, l’Italia è stato il secondo Paese al mondo per diffusione del gioco d’azzardo, con un volume d’affari fra gli 88 e i 94 miliardi di euro, nonché il primo Paese al mondo per numero di “Gratta e vinci” venduto. Il numero pro capite di macchine da gioco di ultima generazione - le Vlt - è il triplo rispetto agli Stati Uniti. In Italia c’è il 23% del mercato mondiale del gioco on line. Gli italiani, quindi, continuano a giocare d’azzardo, nonostante siano ormai abituati a fare economia sulle spese alimentari e siano crollati i risparmi delle famiglie.
«Lo Stato italiano ha scoperto questa sua vocazione da biscazziere, ma ciò che spende per curare gli effetti della ludopatia è quattro volte superiore alle entrate che registra dal gioco d’azzardo» ha affermato Etta Ragusa, moderando un convegno sul tema “Il gioco d’azzardo e le problematiche che esso comporta”, che ha avuto luogo nei giorni scorsi a Taranto. «L’Italia è la prima nazione in Europa e la terza nel mondo per il volume di denaro speso in giochi. La Puglia è fra le prime tre-quattro regioni in Italia, mentre Taranto risulta la prima provincia della Puglia nel gioco d’azzardo. Un fenomeno controllato da lobby potentissime, che gestiscono miliardi di euro e le slot sono i terminali di traffici illegali legati anche al riciclaggio di denaro sporco».
Nel corso del convegno, promosso dalle associazioni di auto aiuto “Giocatori Anonimi” e “Gam-Anon” (familiari e amici di giocatori anonimi) di Taranto, vi sono state le testimonianze sia da parte dei giocatori, sia da parte dei loro familiari.
Essere vittima del gioco d’azzardo patologico o, brutalmente definito, ludopatia significa prima di tutto condurre una vita grama e vuota: chi soffre di questa grave dipendenza finisce per trascorrere tutta la giornata pensando al gioco.
Null’altro interessa il ludopate: si finisce per perdere il contatto con la realtà ed i valori positivi della vita passano in secondo piano. I familiari vengono trascurati, i risparmi spesso sperperati, e, nei casi peggiori, si commettono dei reati per procurarsi le somme da giocare.
La ludopatia è una vera e propria malattia, che induce chi la contrae a giocare in modo accanito e a spendere sempre di più per tentare di rifarsi delle perdite precedenti.










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