Il nipote di zio Michele è stato condannato, in primo grado, per aver partecipato all’occultamento del cadavere di Sarah
Cala per sempre il sipario su uno dei nove imputati condannati dalla Corte di Assise di Taranto al processo di primo grado per l’omicidio della quindicenne di Avetrana Sarah Scazzi, strangolata e gettata in un pozzo nelle campagne del paese il 26 agosto 2010. Un male incurabile ha stroncato nel giro di pochi mesi Cosimo Cosma, 46 anni, nipote di Michele Misseri, il principale protagonista dell’inchiesta.
Cosma, con la sentenza emessa dalla Corte il 20 aprile dello scorso anno, era stato condannato a sei anni di reclusione perchè ritenuto colpevole di soppressione di cadavere. Reato che, secondo la tesi dell’accusa fatta propria dalla Corte, Cosma avrebbe commesso insieme a Carmine Misseri, fratello di Michele, allo stesso Michele, alla moglie e alla figlia di quest’ultimo, Cosima Serrano e Sabrina Misseri. Le due donne sono state condannate all’ergastolo quali esecutrici materiale dell’uccisione di Sarah.