«Noi non siamo razzisti e non abbiamo nulla contro queste persone perché capiamo benissimo quali sono le ragioni che li hanno portati ad abbandonare la loro terra. Ma come può una così piccola frazione integrare quindici extracomunitari?»
I residenti nella frazione di Torricella esprimono delle perplessità sulla scelta di Monacizzo per ubicare il centro di seconda accoglienza.
Gli operatori della cooperativa sociale, presenti all’incontro fra residenti e amministratori di Torricella (al quale si riferisce la foto, gentilmente concessaci da Mimmo Carrieri), hanno cercato di rassicurare i presenti sulle eventuali difficoltà di convivenza, assicurando che vi saranno psicologi ed educatori che controlleranno l’inserimento degli extracomunitari. Tutte queste assicurazioni non sono bastate però a tranquillizzare completamente i presenti, che hanno messo in evidenza le loro stesse difficoltà che incontrano nella vita di tutti i giorni. In particolare è stato fatto riferimento alle difficoltà occupazionali e, particolare non ultimo, la mancanza di acqua potabile nel periodo estivo.
«Come può una comunità piccola come la nostra, che ha già tanti problemi in attesa di risoluzione, integrare a sua volta altri emarginati, seppur in un contesto diverso? Il sindaco e l’assessore hanno rimarcato il concetto della solidarietà. Ma allora ci chiediamo: “Come mai non si è pensato di collocare questa comunità nel Comune di Torricella dove i servizi sono maggiori e l’integrazione più facile?».