L’ex sindaco di Fragagnano, Carlo Aprile, si rivolge al Prefetto
«Il Consuntivo del 2013 approvato dall’Amministrazione Comunale di Fragagnano è falso: mancano, infatti, plurime e consistenti poste debitorie, che lo rendono non veritiero e non attendibile».
E’ quanto sostiene l’ex sindaco Carlo Aprile, in un esposto inviato al Prefetto del Taranto.
«Il Conto Consuntivo approvato il 30 aprile scorso contiene numerosi elementi di criticità» è la tesi di Aprile. «Il Revisore nulla dice in ordine ai tantissimi debiti derivanti da parcelle legali, segnalati tempestivamente dal responsabile del I settore Ciò conferma, creando debiti a carico degli esercizi futuri. Cioè viene adottato un sistema contabile in violazione della normativa sugli enti locali al fine di assicurare il pareggio di parte corrente. Tutto ciò è speculare per il mantenimento degli equilibri di bilancio e per il rispetto del patto di stabilità».
Nell’esposto al Prefetto, Aprile sostiene che «l’organo di revisione non ha eseguito i riscontri obbligatori per verificare i debiti non iscritti in Bilancio, ma si è limitato soltanto a scrivere nella sua relazione che, dopo la chiusura dell’esercizio ed entro la data di formazione dello schema di rendiconto, sono stati segnalati debiti fuori bilancio in attesa di riconoscimento, pur sapendo che quei debiti erano già stati segnalati negli anni precedenti senza che il Consiglio Comunale avesse provveduto al riconoscimento e al finanziamento nei termini previsti dalla legge.
E’ paradossale dover constatare che in tutti i documenti finanziari approvati dall’Amministrazione Comunale di Fragagnano, nella relazione tecnica del Responsabile del Servizio finanziario, nella relazione della Giunta e nella relazione del Revisore non emergano i consistenti debiti da pagare, neanche come semplice notizia, configurandosi una chiara ipotesi di falso in Bilancio sia nella fase della programmazione che in quella della rendicontazione, pur in presenza delle varie note del Responsabile del I settore con le quali sono stati segnalati infiniti debiti da pagare non riportati nei bilanci.
Se il Revisore avesse svolto con maggiore attenzione i controlli previsti dalla legge, avrebbe accertato ed evidenziato che l’Ente non rispetta la normativa sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio, ma si limita a regolarizzare i pignoramenti che i creditori eseguono presso la tesoreria comunale con notevoli aggravi di spesa. Infatti, nell’anno 2013 sono stati eseguiti pignoramenti presso la tesoreria comunale per quasi 178mila euro, con un danno erariale per le casse comunali di oltre 50mila euro per maggiori oneri e spese legali.
Nulla si evince neppure del pignoramento presso terzi per l’importo complessivo di 235mila euro notificato il 27 febbraio dall’impresa Nicolì srl a seguito di sentenza».