Una serie di proposte sulle modalità di una protesta forte e compatta, che coinvolga tutti i principali comuni interessati a tutelare il tratto di Jonio tarantino che confina con il Salento, sono già state raccolte nel corso dell’assemblea che si è tenuta sabato scorso ad Avetrana
Il versante orientale della provincia prepara una mobilitazione generale per opporsi al recapito in mare delle acque del depuratore consortile di Manduria e Avetrana. Una serie di proposte sulle modalità di una protesta forte e compatta, che coinvolga tutti i principali comuni interessati a tutelare il tratto di Jonio tarantino che confina con il Salento, sono già state raccolte nel corso dell’assemblea che si è tenuta sabato scorso ad Avetrana, su iniziativa del gruppo di lavoro unitario composto da consiglieri di maggioranza e minoranza (Cosimo Derinaldis, Antonio Baldari, Pietro Giangrande, Antonio Lanzo, Emanuele Micelli e Rosaria Petracca).
«Vorrei innanzitutto far notare come, finalmente, si stia superando ogni tipo di steccato politico o ideologico» afferma, in premessa, l’assessore all’Agricoltura e al Marketing Territoriale, Enzo Tarantino. «Sabato era presente quasi tutto il Consiglio Comunale di Avetrana (mancava qualche consigliere per impegni di lavoro), e, al nostro appello, hanno risposto davvero in tanti, anche di centri limitrofi: l’aula consiliare era piena».
Dopo l’intervento degli amministratori, che hanno rimarcato l’intento di costituire un blocco unico in questa protesta, hanno preso la parola i presenti.
«Tutti hanno convenuto che le proteste, per essere davvero incisive, devono coinvolgere l’intera comunità, evitando in tal modo l’errore commesso sinora, ovvero quello di dividersi al sol fine di rimarcare le appartenenze partitiche differenti» prosegue l’assessore Tarantino. «Questa deve essere la battaglia di tutto il territorio, perché tutti hanno interesse a difendere la bellezza del nostro litorale e delle aree protette che lo caratterizzano. Abbiamo anche convenuto che la protesta inizierà ad Avetrana, per poi coinvolgere Manduria e gli altri centri vicini».
Più di trent’anni fa, fu proprio la mobilitazione di Avetrana a respingere un altro progetto, di impatto sicuramente più rilevante: l’insediamento della centrale elettronucleare. Quell’esperienza vincente è ancora nel Dna dei cittadini avetranesi, che sono pronti a rifare le barricate.
«Sono arrivate diverse proposte» rende noto l’assessore Tarantino. «C’è chi ha proposto di boicottare le elezioni Europee del 25 maggio. Ci potrebbero poi essere dei blocchi stradali: se non ci saranno altre alternative per richiamare l’attenzione e la sensibilità della Regione verso il pronunciamento compatto di ben 14 Consigli Comunali, che invocano soluzioni alternative allo scarico a mare, saremo costretti a generare dei disagi. La nostra, però, sarà pur sempre una protesta civile, che poi si sposterà a Manduria. Forse organizzeremo dei pullman per manifestare sotto la sede della Regione Puglia. Cercheremo, quindi, di coinvolgere personaggi noti (come Romina Power, Al Bano e i Sud Sound System, ad esempio), che si sono già più volti espressi contro questa ipotesi progettuale, che mette a rischio la cristallinità delle nostre acque. In attesa di decidere quale sarà la prima forma di protesta, oggi saremo a Manduria per sottoscrivere la lettera che il comitato unitario di Manduria indirizzerà a Vendola e alla Ministra Lanzetta».