lunedì 25 novembre 2024


17/05/2014 04:06:33 - Provincia di Taranto - Attualità

L’ex sindaco auspica indagini su ciò che non è trasparente nel tessuto sociale di Torricella

Lettere anonime contenenti offese rivolte alla sua famiglia e minacce.
Giuseppe Turco, già sindaco di Torricella e consigliere provinciale, è stato, per alcuni mesi, bersaglio di un vile comportamento. L’ultima lettera, che ha indotto Turco a dimettersi dalla carica di consigliere comunale, è arrivata qualche giorno fa.
«Conteneva delle offese irripetibili che potevano essere partorite solo da una mente malata, frustrata e in preda a collera compressa su basi maniaco sessuali» è il commento di Turco. «Quella lettera è arrivata nelle mie mani solo per un caso: il portalettere è passato con un po’ di ritardo rispetto all’orario consueto e quindi la posta l’ho ritirata io. Quando ne ho parlato con mia moglie, lei mi ha riferito che altre lettere di minacce sono arrivate, con regolarità, anche nel passato. Lettere, però, che mia moglie ha regolarmente strappato e cestinato».
In questa circostanza, però, Turco si è rivolgo direttamente alla caserma dei Carabinieri di Torricella.
«Non so chi è stato, né lo voglio sapere» afferma l’ex sindaco. «Qualche ipotesi? Io lavoro a Grottaglie, con un’utenza che non risiede a Torricella. Passo tutto il giorno lontano dal mio paese e anche al termine del mio lavoro ho pochi contatti con gli altri residenti. Devo dedurre, allora, che alla base di queste intimidazioni potrebbe esserci la mia attività politica. Forse sarò scomodo a qualcuno… Con le mie iniziative politiche, ho bloccato una serie di provvedimenti non proprio cristallini. Ho deciso, per tutelare innanzitutto l’immagine della mia famiglia, di lasciare, per qualche mese, l’attività politica. Mi dimetto, ma ritornerò ad interessarmi di politica come libero cittadino fra qualche mese».
Giuseppe Turco si sfoga.
«Quando ho amministrato, per 5 anni, accadevano una serie di episodi che vedevano come vittime me, i miei assessori e beni di proprietà comunale» ricorda l’ex sindaco. «Per tre anni ho quindi occupato i banchi della minoranza e continuo ad essere oggetto di minacce e di offese. Qualcosa non va, allora, nel tessuto sociale di Torricella. Ho invocato spesso indagini capillari su tante realtà del mio paese. Indagini che stentano a partire. Io posso solo aggiungere di non essere mai stato condannato per reati contro la pubblica amministrazione. Se fossi incappato in una condanna, avrei mollato l’attività politica. Così come tutti devono sapere che non ho mai percepito indennità né come sindaco, né come consigliere di minoranza».










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