Si prepara per la prima metà di giugno una grande manifestazione
Una voce unica per gridare il proprio dissenso sul recapito nello Jonio delle acque reflue trattate con una tecnologia antiquata del depuratore consortile di Manduria e Sava e sulla localizzazione dell’impianto.
Ad Avetrana monta la protesta. A dare impulso l’intesa trovata fra tutti i partiti, i sindacati e le associazioni, che, per la prima volta, si schierano compatti, superando ogni tipo di divisione ideologica e ogni steccato, che sinora avevano reso poco incisiva la mobilitazione. La giornata di ieri (sabato) è stato un primo saggio di quanto accadrà nella prima quindicina di giugno. In mattinata, il Consiglio Comunale si è riunito per approvare, all’unanimità, la piattaforma di rivendicazioni già individuata nella riunione fra il comitato ristretto e i rappresentanti delle parti sociali.
In serata, invece, maggioranza e minoranza sono saliti insieme sul palco di piazza Giovanni XXIII per rivolgere un appello alla comunità.
«Adesso o mai più» si legge in un volantino che sta circolando in Avetrana. «Partecipiamo per non restare indifferenti».
E’ stata l’occasione per riferire alla gente di quanto già deciso dal comitato unitario. Di certo, sarà attuata, in una giornata della prima quindicina di giugno, una mobilitazione generale di tutto il paese. Alcune delegazioni di manifestanti si recheranno poi a Manduria e nella zona della litoranea interessata dallo scarico in mare dei reflui per coinvolgere altra gente.
Ad Avetrana, così come a Manduria, non ci si limita alla protesta. Tutti i partiti hanno avviato una sfiancante opera di pressione sulle rispettive segreterie provinciali e regionali nel tentativo di ottenere anche dei risultati a livello politico. Sinora la Regione Puglia si è dimostrata sorda ad ogni tipo di appello, dimostrando però maggiore sensibilità verso altre proteste popolari. E così può accadere che si sostenga che il Governo debba ascoltare la protesta dei No Tav e, nello stesso momento, in casa propria si finge di non vedere che ben 14 Consigli Comunali si sono espressi negativamente sulla sciagurata idea progettuale di scaricare nelle acque limpide dell’estremo tratto di litoranea tarantina orientale reflui che sarebbero appena “frullati” dal depuratore.
Venerdì sera pare ci sia stato un primo vertice ad Avetrana, nella sede del Pd. Erano stati invitati diversi consiglieri regionali e anche l’assessore regionale ai Lavori Pubblici e alle Acque, Giannini.