A porsi il quesito è l’ex sindaco di Torricella, Giuseppe Turco
«Raccolta differenziata con il trucco?».
A porsi il quesito è l’ex sindaco di Torricella, Giuseppe Turco.
«C’è sempre da imparare sui rifiuti, sulla raccolta e sullo stoccaggio: le norme sono così rigide che spesso è difficile addentrarsi nei meandri dei codici e nelle definizioni. Esistono due punti fermi, il primo è quello di raggiungere entro il 30 giugno un aumento del 5% di differenziata rispetto a quella prodotta nel 2013, pena il pagamento di circa 27 euro a tonnellata come ecotassa; il secondo punto è di capire quali sono i rifiuti che rientrano nella differenziata onde evitare che un comune furbetto raggiunga la percentuale prescritta conferendo rifiuti non previsti.
Secondo la metodologia di calcolo della percentuale dei rifiuti, i rifiuti inerti e i derivati provenienti da attività di demolizioni e costruzioni in ambito domestico non vengono computati come rifiuti di differenziata» fa notare Turco. «Alcuni comuni, però, hanno utilizzato questa tecnica per raggiungere percentuali di differenziata mai realizzate.
Orbene Torricella sappiamo negli ultimi anni ha raggiunto percentuali che si avvicinano allo zero, questo fino al 2013. Improvvisamente, nel solo gennaio 2014 arriva il miracolo a cui tutti tentano di dare una spiegazione: si è passati dallo 0 al 40%. Come si spiega questo balzo se a Torricella non esiste un progetto di raccolta differenziata? Qualcuno si è chiesto: vuoi vedere che il trucchetto degli inerti è stato utilizzato anche a Torricella, all’insaputa ovviamente degli amministratori?
Certo, sarebbe spiacevole e poco gratificante se questa domanda avesse una risposta affermativa: occorrerebbe subito rettificare i dati per non incorrere in spiacevoli conseguenze che graverebbero sui cittadini».