Ben trenta carretti trainati da cavalli, colmi di covoni di grano appena mietuto e addobbati con altarini e con immagini sacre di Sant’Antonio
La devozione verso uno dei santi più venerati attraverso una processione forse unica nel suo genere: ben trenta carretti trainati da cavalli, colmi di covoni di grano appena mietuto e addobbati con altarini e con immagini sacre di Sant’Antonio. La statua del santo, portata in processione, è issata sull’ultimo dei carri dalle grandi ruote di legno.
La processione dei carri in onore di Sant’Antonio è ogni anno più suggestiva e affascinante. Le origini risalgono, probabilmente, all’inizio del secolo scorso. Era una forma di ringraziamento rivolta al santo, che aveva consentito un raccolto abbondante di grano. I più anziani ricordano come, con regolarità, i contadini, terminata la mietitura, si recassero presso la parrocchia per donare una parte del loro prezioso raccolto.
Tradizione che è andata via via perdendosi, per poi essere rispolverata e rilanciata in grande stile, nel 2006, dall’allora parroco don Dario De Stefano. Si ricominciò con pochi carri, ma, anno dopo anno, questa processione ha contagiato non solo tutti gli avetranesi, ma anche i devoti del santo dei paesi limitrofi (venerdì, su 30 carri, 10 provenivano da altri comuni).
Tutto è curato nei minimi particolari. La processione è aperta da bambini che indossano una umile tunica di tela, seguiti da donne con abiti tipiche delle contadine di qualche decennio fa. Processione che, dopo aver attraversato il paese, raggiunge lo stadio, in cui, davanti una tribuna colma di gente, si esibiscono anche i cavalli ammaestrati di Angelo Macripò, che ballano le tarantate e il flamenco.
Le altre foto dell’evento nella galleria.