Il documento del sindacato unitario: «Il personale dei Commissariati di P.S. di Martina Franca, Grottaglie e Manduria è alle “pezze”»
A seguito dell’assemblea straordinaria indetta dai Segretari Generali Provinciali dell’intero cartello sindacale, dopo aver preliminarmente concordato le linee guide dettate dalle strutture nazionali, ritenendo fondante la fase di protesta che di qui in avanti si intende adottare a sostegno della categoria che rappresentiamo, all’unanimità, hanno approvato e condiviso il seguente documento:
“E’ sotto gli occhi di tutti come le condizioni lavorative ed economiche dei poliziotti stiano raggiungendo livelli sempre più insostenibili. Da tempo, noi organizzazioni sindacali della Polizia di Stato, contrariamente all’assordante silenzio del nostro Ministro e del Dipartimento di P.S. oltre che delle istituzioni a livello locale atteso che non sempre - secondo nostro avviso – sono state contemperate soluzioni migliorative delle condizioni di poliziotti e poliziotte ma solo soluzioni tampone ovvero temporanee, denunciamo alle Istituzioni e all’opinione pubblica, il progressivo deterioramento e l’acuto disagio professionale del personale. Tra l’altro, non si può non notare che, negli ultimi tempi, all’elevato numero di problematiche rimaste irrisolte, si sono aggiunte e si stanno aggiungendo nuove e delicate questioni che minano e mortificano in maniera oltremodo pesante l’attività lavorativa del personale.
Sono anni, infatti che denunciamo il profondo stato di malessere dovuto al prolungamento di un blocco stipendiale che dura ormai da troppo tempo e che sta lentamente impoverendo un’intera categoria di lavoratori e stà svilendo le nostre indennità, erose dall’attuale potere d’acquisto.
A ciò, si aggiunge la consapevolezza di lavorare in contesti operativi sempre più difficili, con mezzi obsoleti e insicuri, in strutture fatiscenti che minano persino la dignità degli operatori, con un età media sempre più elevata che mette a rischio i livelli di efficienza dei servizi di sicurezza e di mantenimento dell’ordine pubblico, tenuto conto che la nostra mission è rivolta ai cittadini ed è destinata alla tutela delle istituzioni democratiche. E ciò, vale in ogni luogo quanto a livello locale,
compresi i Commissariati di P.S. di Martina Franca, Grottaglie e Manduria, in cui, il personale operante, è “alle pezze”! Con il medesimo assordante silenzio e nella indifferenza di tutte le istituzioni, in tali avamposti, i nostri professionisti, operano in estrema sofferenza e con criticità, sopperendo alle varie attività di polizia con doppi turni; tra l’altro, in condizioni simili, molte sono le volte in cui vengono violate le più elementari norme contrattuali che sono a garanzia del lavoratore di polizia come di tutti i lavoratori di tutte le categorie. Un contesto in cui, è giustificato l’allarme sociale poiché sono in aumento una serie di reati, da quelli predatori ai delitti più efferati che meritano più attività di contrasto, di prevenzione e di repressione, attività oggi invece in affanno. E tutto questo, mentre il nostro Dipartimento, ha già pianificato la chiusura indiscriminata
di 263 uffici di polizia che fino ad ora, erano al servizio del cittadino.
A tal proposito, Prefetto e Questore di Taranto, hanno già prodotto il relativo parere che, a quanto pare, mette in discussione il mantenimento sul nostro territorio di due uffici importanti come la Polizia Postale e la Polizia marittima. Come se, la Città dei due Mari, si fosse ad un tratto trasformata in un capoluogo montano che può quindi privarsene di uffici come quelli per i quali qualcuno ha decretato la loro definitiva chiusura. A questo, aggiungiamo anche il rimbombante silenzio delle istituzioni politiche locali.
Un ulteriore motivo di malessere nasce dalla constatazione della evidente incapacità del Dipartimento della P.S. di garantire normali progressioni di carriera mediante lo svolgimento di concorsi interni come avviene, con cadenza regolare, nelle altre amministrazioni del comparto, nonché del fatto che il riordino delle carriere appare ancora un traguardo lontano tanto da mortificare le attese degli operatori che ancora non si vedono riconoscere, il giusto e agognato riconoscimento di ruoli e qualifiche oltre al fatto che è necessaria l’adozione di un nuovo modello che renda più moderno, efficiente e snello il nostro apparato.
A tutto questo si aggiunga un’allarmante assenza di strategia sulla sicurezza: c’è uno smodato ricorso a pratiche emergenziali, come la gestione dei fenomeni di immigrazione e come l’approccio all’ordine pubblico. E la Città Jonica e la sua provincia, non è assolutamente esente da tali fenomeni e dinamiche, accentuate dal contesto attuale che vede prevalere il disagio sociale,
economico e lavorativo.
Per di più, i recenti testi del Decreto legge sulla riforma della P.A., licenziato dall’ultimo Consiglio dei Ministri, omologano il Comparto Sicurezza, per la sola parte relativa ai “doveri”, ai lavoratori del Pubblico Impiego, senza tener conto della nostra “specificità” chè è tra l’altro una legge. Peccato che in tale equiparazione, i poliziotti e le poliziotte che ogni giorno rischiano la vita per garantire la sicurezza di questo Paese, non usufruiscono degli stessi diritti del resto della pubblica amministrazione, quali, ad esempio, il diritto fondamentale allo sciopero, il part time oppure, dati i tempi di crisi, la possibilità di effettuare il doppio lavoro purchè non palesemente in contrasto con i doveri d’ufficio. E queste come tutte le altre questioni che ci riguardano, sono ben conosciute e sono state denunciate a livello centrale: Ministro degli Interni e Capo della Polizia, di recente sono stati i destinatari di una missiva sottoscritta e firmata dall’intero cartello sindacale.
Ecco. Per tutto questo, per molto altro e per il silenzio della nostra Amministrazione, diciamo BASTA !!! E’ ora che il vertice del Dipartimento della P.S., così come è veloce nel giudicare pubblicamente con epiteti infelici i polizotti che ogni giorno rischiano la vita, vanga allo scoperto e dica ai 95.000 poliziotti (destinati a diminuire in maniera ancora più drastica), da che parte sta.
E’ finito il tempo delle ambiguità. Vogliamo segnali chiari ed immediati perché i poliziotti NON CE LA FANNO PIU’.
Per quello che ci riguarda, è ora di dare il nostro messaggio forte e chiaro al Dipartimento.
Pertanto, anche nella Provincia di Taranto, come è già in corso in altri capoluoghi, finchè non riceveremo risposte rapide ed esaustive, quale forma di protesta incisiva a carattere nazionale, le scriventi Organizzazioni Sindacali, a livello periferico, in maniera rigida ed unitaria, NON concederanno più alcuna deroga richiesta dall’Amministrazione rispetto agli accordi già
sottoscritti. Pertanto, si sta valutando l’opportunità di richiedere in maniera altrettanto unanime, la revisione di eventuali accordi già decisi in fase decentrata. Inoltre, di qui in avanti, le strutture provinciali, NON tollereranno più, diversamente da prima, ogni eventuale violazione contrattuale che non ossequiasse il dettato dell’Accordo Nazionale Quadro ovvero non
rispondente agli istituti oggetto della verifica e confronto semestrale.
A tal proposito, le OO.SS. scriventi, non si limiteranno più alla mera contestazione verbale ovvero all’atto di diffida oppure al ricorso al tavolo delle controversie dell’Ufficio dipartimentale Relazioni Sindacali, bensì, valuteranno l’ipotesi di ricorrere direttamente al Giudice del Lavoro e si costituiranno nelle opportuni sedi per chiederne eventuali risarcimenti.
Nelle more, le OO.SS. scriventi, hanno valutato anche l’ipotesi di organizzare a breve un Assemblea Generale che coinvolga con la massima partecipazione il personale in servizio in tutti gli Uffici, Reparti e Specialità di Taranto e provincia. Alle Segreteria Nazionali, quale ulteriore segnale che vada a rafforzare l’attuale azione sindacale, stante le decisioni unanime assunte nel corso della riunione del 28 giugno u.s., invece, chiediamo di valutare l’opportunità di convocare nell’immediato, un’assemblea straordinaria da svolgersi preferibilmente in un punto geografico centrale, con tutti i Segretari provinciali e regionali di tutte le sigle sindacali del Comparto Sicurezza.
Di quanto sopra, a livello locale, con documento a parte, sono state informate le testate giornalistiche.
Sappiamo bene che si tratta di una decisione grave, ma è assolutamente necessaria ed è in linea con la gravità della situazione. Essa rappresenta inoltre solo il primo passo di una nuova e più incisiva fase di lotta sindacale ad oltranza.”