venerdì 20 settembre 2024


28/07/2014 17:04:04 - Avetrana - Attualità

Alle 17,30 la riunione del tavolo unitario istituzionale contro lo scarico a mare del depuratore

Rabbia e delusione.
Sono i due sentimenti che albergano fra la gente delle comunità di Avetrana e Manduria e fra i tanti villeggianti dell’estremo tratto di Ionio della provincia di Taranto dopo l’avvio delle indagini stratigrafiche dei fondali marini del tratto di mare antistante la zona di “Specchiarica”, una contrada che fa da cuscinetto fra San Pietro in Bevagna e Torre Colimena.
Rabbia per l’ennesima dimostrazione di insensibilità dimostrata dalla Regione Puglia alle istanze avanzate a più riprese da ben 14 centri delle province di Taranto e Brindisi attraverso deliberazioni adottate all’unanimità dai rispetti consessi elettivi, che si sono espressi contro lo scarico a mare del depuratore consortile di Manduria. Regione che, proprio la settimana scorsa, ha ricevuto i sindaci di Manduria, Avetrana e Sava, chiedendo, per l’ennesima volta, soluzioni tecniche alternative. Ma, prima del secondo incontro, già fissato per lunedì 4 agosto, sono partite le operazioni carotaggio e le riprese subacquee dei fondali, propedeutiche all’inizio dei lavori. Che senso avrà, allora, quest’ulteriore incontro?
La delusione inizia ad albergare negli animi di chi, per anni, si è opposto in tutti i modi, sempre civilmente, a questa imposizione, reclamando il diritto di poter assumere delle decisioni relative al proprio territorio. Il concetto, ovvero, più volte ribadito dal governatore Vendola quando si è recato a dar man forte alla gente che lotta contro le opere di alta velocità.
«Oggi (lunedì), alle 17,30, si riunirà nuovamente il tavolo istituzionale unitario di Avetrana sul depuratore» annuncia Cosimo De Rinaldis, presidente di quest’organismo. «In questa sede stabiliremo le ulteriori iniziative da adottare per contrastare la scelta nefasta della Regione: noi siamo a favore del depuratore, ma contro lo scarico in mare dei reflui. Non demordiamo: continueremo a tallonare i rappresentanti della Regione, che devono dirci, a chiare lettere, se c’è, o meno, la volontà politica di sospendere l’iter dei lavori. Oppure se è in atto un tentativo di prendere tempo visto che si avvicina il rinnovo del Consiglio Regionale».
La richiesta di moratoria è legata anche ad un altro aspetto molto importante.
«Abbiamo seri timori che ci possano essere problemi di ordine pubblico» fa presente ancora De Rinaldis. «La gente è estremamente esasperata: non si può imporre una decisione contro la volontà unanime di tutta la comunità. Se la Regione Puglia vuol davvero dimostrare apertura alle nostre richieste, formalizzi immediatamente un atto di moratoria sull’iter del progetto».










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