Nei giorni scorsi, palazzo di Città ha ospitato un altro vertice convocato per cercare di individuare una soluzione tecnica valida, alternativa a quella dello scarico in mare
La mobilitazione contro il recapito nelle acque dello Ionio dei reflui del depuratore consortile prosegue, anche in pieno agosto. Nei giorni scorsi, palazzo di Città ha ospitato un altro vertice convocato per cercare di individuare una soluzione tecnica valida, alternativa a quella dello scarico in mare. Vertice al quale hanno partecipato i sindaci dei Comuni di Avetrana (Mario De Marco), di Maruggio (Alfredo Longo) e di Erchie (Giuseppe Margheriti), altri amministratori avetranesi, il docente universitario Mario Del Prete (che ha già elaborato, gratuitamente, un’interessante e, a nostro avviso, valida proposta alternativa allo scarico in mare) e al rappresentante di Legambiente, Maurizio Manna.
A differenza dell’Amministrazione di Manduria, che si è arroccata sul progetto elaborato dalla precedente giunta-Tommasino (che a nostro avviso è difficilmente percorribile, in quanto presuppone la presenza di imprenditori che realizzino un campo da golf e, soprattutto, perché la ipotizzata trincea drenante nascerebbe a meno di cento metri dalle prime abitazioni di San Pietro in Bevagna), ad Avetrana si continua a discutere, per valutare, anche con l’ausilio di esperti, l’alternativa più valida.
Nel corso dell’incontro, oltre a giudicare positivamente il lavoro che il docente universitario Del Prete ha realizzato come contributo per il comitato “No scarico a mare” di Manduria, si è discusso anche di fitodepurazione come alternativa allo scarico in mare e si è ribadita la necessità di essere supportati, in questa fase, da legali amministrativisti e sinanche penalisti. Sarà fondamentale giungere preparati al nuovo incontro dell’8 settembre con l’assessore regionale Giannini: quel vertice potrebbe segnare le sorti della mobilitazione degli ambientalisti.
Proprio in vista di quell’incontro, sarebbe auspicabile che almeno Manduria e Avetrana sostengano una posizione comune e, di conseguenza, una proposta alternativa condivisa. Presentarsi a Bari con soluzioni differenti e in antitesi, equivarrebbe ad una “Caporetto” annunciata, per la quale qualcuno non potrebbe esimersi dall’assumersi le conseguenti responsabilità politiche.
Nella vicina Manduria, in attesa della manifestazione di protesta dei grillini (programmata per domani), la seduta consiliare sul depuratore dovrebbe aver luogo il 5 settembre. Ci auguriamo che sia un’occasione per assumere impegni precisi con la città e non solo una passerella, come quella recente del comizio a San Pietro in Bevagna.