Il Comitato chiede, con forza, ai sindaci di Manduria e Avetrana di intraprendere nuove e forti iniziative amministrativo-politiche, comprese anche le azioni legali presso la Procura della Repubblica
Gli ambientalisti di Avetrana sono sempre più scettici sulla possibilità di impedire il recapito nel mare dei reflui e di trasferire altrove il depuratore solo attraverso gli incontri (tecnici e politici) in corso da un paio di mesi a Bari.
Il Comitato per la Difesa del Territorio e del Mare di Avetrana si riunito in assemblea nei giorni scorsi per esaminare i risultati degli incontri presso la Regione Puglia del 4 agosto e 8 settembre. Le perplessità vengono espresse attraverso una comunicato diffuso alla stampa.
«Il Comitato ha preso atto che nessun risultato concreto è stato raggiunto circa l’eliminazione della condotta sottomarina e lo spostamento del sito del depuratore» si legge nella nota degli ambientalisti. «Inoltre, dalle ultime notizie trapelate, sembrerebbe che anche l’ultimo incontro del 12 settembre, fra i tecnici delle due parti, è risultato improduttivo».
Gli ambientalisti, pertanto, formulano una serie di richieste.
«Poichè a tutt’oggi nessuna richiesta concreta dei cittadini è stata accettata dalla Regione Puglia e dall’Acquedotto Pugliese, considerata la persistente e grave situazione di tensione creatasi, il Comitato chiede, con forza, ai sindaci di Manduria e Avetrana di intraprendere nuove e forti iniziative amministrativo-politiche, comprese anche le azioni legali presso la Procura della Repubblica. Iniziative necessarie affinchè siano difesi e salvaguardati il nostro territorio e il nostro mare. E venga, finalmente, rispettata la volontà popolare, facendo trionfare la democrazia».