lunedì 23 settembre 2024


03/10/2014 19:36:51 - Provincia di Taranto - Attualità

In una nota i sindaci dei Comuni di Fragagnano, Avetrana, Lizzano, Maruggio, Pulsano, Torricella e Sava chiedono al governatore Vendola e all’assessore regionale alla Qualità dell’Ambiente Nicastro la convocazione di un incontro urgente per discutere sul costo di smaltimento dei rifiuti per i comuni del bacino dell’ex ATO Taranto/3

“I costi per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti sono altissimi e si rischia lo scontro sociale: la Regione intervenga».
In una nota i sindaci dei Comuni di Fragagnano, Avetrana, Lizzano, Maruggio, Pulsano, Torricella e Sava chiedono al governatore Vendola e all’assessore regionale alla Qualità dell’Ambiente Nicastro la convocazione di un incontro urgente per discutere sul costo di smaltimento dei rifiuti per i comuni del bacino dell’ex ATO Taranto/3.
I sette sindaci chiedono nell’immediatezza l’istituzione di un tavolo tecnico–politico per definire strategie e linee di azione al fine di non penalizzare oltremodo le popolazioni in ordine al pagamento di tasse e tributi riguardanti il servizio di igiene ambientale.
«Si tratta» dichiarano i sindaci, «di una situazione paradossale, venutasi a creare per l’incapacità e per l’impossibilità di riuscire a utilizzare la discarica di bacino di Manduria per lo smaltimento dei rifiuti urbani, la cui situazione vede costretti tutti e 17 i comuni dell’ex bacino TA/3 a conferire oggi i rifiuti presso la piattaforma della società C.I.S.A. di Massafra, con un incremento di costi passato dalle originarie.43,18 euro alle attuali 120 euro circa a tonnellata.
Per i Comuni questi sono costi insostenibili, che, associati anche ai maggiori oneri per il trasporto dei rifiuti, hanno visto lievitare i costi dei piani finanziari della tariffa TARI di tutti i Comuni di oltre il 50% rispetto all’anno precedente. E’ ovvio che questo ha poi comportato la determinazione di tariffe TARI cresciute in maniera esponenziale, al punto che in molti Comuni c’è il rischio di uno scontro sociale sull’argomento».
E’ un vero e proprio allarme che viene lanciato, dovendo comunque ottemperare alla legge che richiede la copertura del costo del servizio del 100% con gli introiti dei tributi. Pertanto i Comuni chiedono alla Regione misure eccezionali per mitigare l’impatto del costo del servizio.
«Quello che si chiede oggi» sostengono i primi cittadini, «è di intervenire con segni tangibili di vicinanza alle collettività e soprattutto dare alle comunità locali anche la possibilità di gestire in proprio (seppur in via eccezionale e transitoria) un nuovo servizio di igiene ambientale in linea con le disposizioni del Piano Regionale sull’Ambiente, e di non trovarci ancora oggi a gestirlo con ordinanze e proroghe (ormai scadute e illegittime) di contratti vecchi di decenni.
Per venire incontro alle esigenze delle comunità dell’ex bacino TA/3, chiediamo, pertanto, di convocare con urgenza un tavolo tecnico-politico allo scopo di trovare soluzioni indirizzate al contenimento della spesa a carico dei cittadini».










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